Il nove volte campione del mondo dei rally, Sebastian Loeb, presente alla presentazione ufficiale italiana del team Dacia Sandriders che parteciperà alla Dakar 2025, ha parlato dei suoi obiettivi per la Dakar di quest'anno. Una corsa che lo ha già visto protagonista otto volte in passato, ma mai sul gradino più alto del podio alla fine. Sono fin qui cinque i podi raccolti dal transalpino (secondo nel 2017, 2022 e 2023, terzo nel 2019 e 2024), che è stato bravo ma anche sfortunato tra le dune prima del Sud America, e ora dell'Arabia Saudita, dove il raid del deserto si è disputato nelle ultime annate. ''Naturalmente, sono davvero entusiasta di dare il via alla Dakar con i DACIA Sandriders'', ha esordito sul palco Loeb - ''Abbiamo lavorato duramente per prepararci a questa gara e ora, a circa un mese dall'inizio, l'emozione è davvero tanta. Il nostro obiettivo è sempre quello di vincere, ma sappiamo bene quanti fattori critici devono allinearsi perché ciò accada. Spero che la nostra esperienza sia un vantaggio fondamentale. Siamo pronti a dare il massimo e so che la squadra farà lo stesso. Vediamo cosa ci riserva l'edizione 2025''.
Dakar 2025, presentazine Dacia Sandriders con Sebastian Loeb, Milano 2024
AUTO MIGLIORATA Per vincere Seb avrà bisogno di costanza, competitività e anche di un pizzico di fortuna, quella che è mancata in alcune recenti edizioni. Per questo motivo non è stato lasciato nulla al caso e a riflettori spenti gli abbiamo chiesto quali sono i punti di forza della sua nuova Dacia Sandrider rispetto alla Prodrive Hunter che guidava fino alla sorsa edizione. ''Cerano tre cose della vecchia auto che sono state un problema per noi: in primis la visibilità, poi gli scarichi che gettavano aria calda sulle ruote posteriori, e forse abbiamo avuto qualche foratura di troppo a causa di questo problema, e poi il centro di gravità, che è molto meglio sull'auto di quest'anno. Inoltre abbiamo irrobustito le sospensioni, il braccio sterzo dello sterzo... penso che abbiamo fatto un buon lavoro e migliorato l'auto sotto tanti punti di vista''. Con meno forature, visto che gli scarichi non surriscaldano più le ruote posteriori, e più visibilità, con un parabrezza ampliato e una visibilità maggiore, resta solo qualche piccolo dettaglio da mettere ancora a posto. Un esempio? Al raid in Marocco, conclusosi con una doppietta di Dacia firmata da Nasser Al Attiyah e proprio da Loeb, ci si è resi conto che l'abitacolo si surrriscaldava un po' troppo, per cui al rientro dal nord Africa i tecnici hanno studiato come sistemare i flussi d'aria per gare gareggiare un po' più freschi i piloti nel deserto arabo.
VALENTINO? SAREBBE BELLO! Nel corso della sessione di Q&A con la stampa, a una domanda sul recente mondiale rally vinto da Neuville, e su chi potessero essere i più bravi rallysti del futuro, Sebastien ha ammesso candidamente di non conoscere troppo bene le nuove leve (pur citando Rovanpera, già due volte iridato però) e di non seguire quasi più il mondo dei rally, anzi, di essere più attento alla MotoGP! Perciò gli abbiamo chiesto chi vorrebbe sfidare in futuro tra le sabbie della Dakar, facendogli tra i vari nomi anche quello di Valentino Rossi, oggi impegnato a crescere nel mondiale Endurance: ''Sarebbe molto figo (''cool'') avere Valentino alla Dakar. Oggi forse i piloti più bravi e adatti alla corsa sarebbero quelli del WRC, perché è più facile fare il salto rispetto all'arrivare dalla MotoGP, ma onestamente ho sempre ammirato Valentino e sarebbe molto bello, anche se penso che al momento abbia altri obiettivi in mente. Ma perché no? Potrebbe essere qualcosa di interessante''.