TOYOTA IMPRENDIBILE La cavalcata solitaria della Toyota si è tramutata in una vittoria, la quinta consecutiva per il marchio nipponico alla 24 ore di Le Mans. Il successo di quest'anno, mai così facile, sarà l'ultimo prima dell'avvento dei tanti costruttori che l'anno prossimo affolleranno la classe Hypercar. Brendon Hartley, Sebastien Buemi e il debuttante in veste di pilota ufficiale Rio Hirakawa hanno messo le mani sulla vittoria precedendo la vettura dei compagni Mike Conway, Kamui Kobayashi e José Maria Lopez. Questi ultimi hanno patito qualche noia elettronica in mattinata che li ha costretti a fermare la vettura ed effettuare un paio di reset. Dietro ai due equipaggi ufficiali chiude il team di Jim Glickenhaus che, dopo la disfatta dell'Alpine, raccoglie il terzo ed il quarto posto pur doppiato di cinque e dieci giri. Dopo i guai alla frizione nella serata di ieri sera, l'Alpine ha accusato anche un uscita alle curve Porsche in mattinata.
JOTA DAVANTI A PREMA La combattuta classe LMP2 ha visto per tutta la gara il duello per le prime posizioni tra i team Jota e Prema. La squadra italiana, debuttante nelle ruote coperte dopo oltre trent'anni di monoposto ad alti livelli, si è dovuta arrendere ai rivali inglesi collezionando comunque un risultato di assoluto livello. Il successo va quindi a Roberto Gonzales, Antonio Felix Da Costa e Will Stevens. Diversi gli incidenti venuti a registrarsi nella seconda metà di gara. L'errore di Robin Frijns ad Indianapolis ha posto fine alla gara della vettura di punta del WRT mentre la botta più violenta l'ha tirata Francois Perrodo, sull'Oreca di AF Corse, quando superando delle GT più lente ha messo nelle barriere la Corvette di Alexandre Sims che in quel momento battagliava per la leadership di classe GTE-Pro. Male anche per United autosport, costretto fin dall'inizio a fronteggiare problemi ed uscite di pista. Dietro ai primi due si classificano Penske e WRT con la vettura superstite in cui guidava anche Mirko Bortolotti.
DRAMMA CORVETTE La battaglia in classe GTE-Pro ha visto le Corvette davanti a tutti per la prima metà di gara seguita dalle Porsche. A seguire le Ferrari penalizzate da un Bop sfavorevole. Ai problemi tecnici della prima vettura e alla rottura della sospensione sulla seconda vettura il marchio americano aveva replicato riprendendosi la testa della corsa grazie anche ai problemi delle Porsche (una gomma forata ha distrutto l'anteriore di una delle due 911 che è dovuta rientrare lentamente ai box). Come detto, Perrodo ha posto fine alla corsa della Corvette con una manovra irruenta. La Porsche ha dunque inseguito le Ferrari fino a riportarsi davanti a poche ore dalla fine. In classe GTE-Am battaglia sempre furiosa ma le Porsche che sono sempre state nelle posizioni che contano si sono dovute piegare all'Aston Martin del TF Sport che vince con Ben Keating, Henrique Chaves e Marco Sorensen. A seguire la 911 del Weathertech Racing mentre il GR Racing ha perso la terza posizione a favore dell'Aston del Northwest. L'equipaggio di Riccardo Pera è riuscito a stare tuttavia davanti alla vettura del Dempsey Proton con cui aveva battagliato a lungo seppur con gomme finite. Ritirato Matteo Cairoli. A seguire il trenino di sette Ferrari 488.