NEWGARDENBIS Non partiva tra i più favoriti Josef Newgarden nella 500 miglia di Indianapolis andata in scena ieri pomeriggio, soprattutto dopo la sospensione dei suoi tecnici decisa da Roger Penske. La classica dell'Indiana ha visto un ritardo di quattro ore a causa dell'annunciata pioggia torrenziale che ha investito l'autodromo, partendo alle 22.45 italiane e concludendosi quasi all'imbrunire regalando uno scorcio inedito dell'ovale americano. Lo svolgimento, contro le aspettative, è stato lineare e la corsa ha visto il completamento dei 200 giri. Il primo a passare sotto alla bandiera a scacchi è stato per la seconda volta di fila il pilota del team Penske. L'ultimo a riuscirci fu Helio Castroneves negli anni 2001-2002.
BEFFATO O'WARD La corsa è stata frenetica fin dal via. Imperativo essere davanti in una gara in cui l'incognita era proprio la pioggia che poteva impedire lo svolgimento della stessa per intero. Newgarden ha vinto superando di forza Pato O'Ward nelle ultime curve ripetendo quindi la manovra che lo aveva visto vincere per la prima volta lo scorso anno ai danni di Marcus Ericsson. Grande beffa per il messicano che ci è andato vicinissimo passando davanti a tutti ad una tornata dalla fine ma cedendo al ritorno del rivale. Ottimo il risultato di McLaren che ha nuovamente dimostrato solidità e continuità.
DIXON PROTAGONISTA Ha sgomitato nella mischia dall'inizio alla fine il neozelandese facendo vedere la stoffa del veterano soprattutto al via quando ha scalato moltissime posizioni. Si è però dovuto accontentare del terzo posto il primo portacolori di Ganassi seguito da Alexander Rossi e dal compagno Alex Palou. Solo sesto il poleman Scott McLaughlin che a più riprese si era ripresentato in testa alla corsa.
I DELUSI Tanti gli sconfitti di una edizione che nella sua particolare intensità ha contato numerose toccate ma anche diversi cedimenti meccanici. Il primo a recriminare è Kyle Larson, il campione della Nascar che con il ritardo della partenza ha rinunciato a gareggiare in serata anche nella 'Coca cola 600' rimanendo ad Indianapolis ma un'entrata troppo veloce in pit lane gli è costata un drive through.
MOTORI KO Diverse le rotture meccaniche con Marcus Armstrong, Katherine Legge e Felix Rosenqvist costretti ad abbandonare dopo la classica fumata dal posteriore. Contro le barriere invece Linus Lundqvist, Marco Andretti, Will Power e Colton Herta. Fuori al primo giro Marcus Ericsson incolpevolmente coinvolto nell'errore di Tom Blomqvist che ha fermato anche Pietro Fittipaldi. Si è invece ripreso Callum Ilott dopo le noie elettriche che l'avevano visto tornare in pit lane nei giri di lancio prima del via.
Indy500, Gara
1. Josef Newgarden - Team Penske - 200 giri
2. Pato O’Ward - Schmidt/McLaren - 0.342
3. Scott Dixon - Chip Ganassi Racing - 0.910
4. Alexander Rossi - Schmidt/McLaren - 1.169
5. Alex Palou - Chip Ganassi Racing - 1.508
6. Scott McLaughlin - Team Penske - 2.059
7. Kyle Kirkwood - Andretti Global - 2.534
8. Santino Ferrucci - AJ Foyt Racing - 3.614
9. Rinus VeeKay - Ed Carpenter Racing - 3.956
10. Conor Daly - Dreyer & Reinbold - 4.607
11. Callum Ilott - Schmidt/McLaren - 4.965
12. Christian Rasmussen - Ed Carpenter Racing - 5.323
13. Christian Lundgaard - Rahal/Lettermann/Lanigan - 6.182
14. Takuma Sato - Rahal/Lettermann/Lanigan - 6.689
15. Graham Rahal - Rahal/Lettermann/Lanigan - 7.361
16. Sting Ray Robb - AJ Foyt Racing - 8.510
17. Ed Carpenter - Ed Carpenter Racing - 8.908
18. Kyle Larson - Schmidt/McLaren - 9.485
19. Romain Grosjean - Juncos Hollinger - 9.831
20. Helio Castroneves - Meyer Shank Racing - 10.360
21. Kyffin Simpson - Chip Ganassi Racing - 11.093
22. Agustin Canapino - Juncos Hollinger - 1 giro
Ritirati
171° giro - Colton Herta
146° giro - Will Power
114° giro - Marco Andretti
108° giro - Ryan Hunter-Reay
56° giro - Felix Rosenqvist
28° giro - Linus Lundqvist
23° giro - Katherine Legge
7° giro - Marcus Armstrong
1° giro - Tom Blomqvist
1° giro - Marcus Ericsson
1° giro - Pietro Fittipaldi