La Dakar 2025 si è conclusa con un risultato inedito: mai prima d'ora, infatti, la vittoria finale era andata a un pilota della nazione ospitante la gara. A riuscirci è stato Yazeed Al Rajhi, saudita classe 1981 divenuto profeta in patria all'undicesima partecipazione al mitico rally raid. Si tratta anche della prima volta in assoluto di un pilota dell'Arabia Saudita nell'albo d'oro della competizione. Nell'edizione in cui esordivano gli squadroni di Ford e Dacia, e in cui la Toyota portava cinque vetture ufficiali con ambizioni di vittoria, il trionfo della Hilux privata del team Overdrive Racing rappresenta senz'altro una sorpresa. Nelle sue precedenti partecipazioni, Al Rajhi aveva raggiunto la top 10 finale in tre occasioni, con il terzo posto del 2022 quale miglior risultato.
DAKAR 2025: PER AL RAJHI UNA CARRIERA ORMAI ULTRADECENNALE
Sono ormai tanti anni che Al Rajhi frequenta il mondo del motorsport internazionale. Prima di dedicarsi ai rally raid, il saudita ha preso parte a diversi eventi del WRC tra il 2008 e il 2018 con vetture Rally2, ottenendo come miglior risultato l'ottavo posto assoluto al Rally Grecia 2012 con una Ford Fiesta RRC. Nello stesso anno ha chiuso al terzo posto nella classifica finale di classe S-WRC (il corrispettivo dell'attuale WRC2), quando il titolo è finito nelle mani del compianto Craig Breen.
Dakar Auto 2021: Yazeed Al Rajhi (Toyota)
Nel frattempo cominciano anche le esperienze nei rally raid e Al Rajhi nel 2014 ottiene la sua prima vittoria nella Italian Baja, competizione di grande valore che si disputa in Friuli e che vincerà altre tre volte tra il 2021 e il 2023. Le partecipazioni alla Dakar iniziano nel 2015, anno in cui ottiene subito una vittoria di tappa al volante di una Toyota Hilux schierata dal suo team privato. Tra il 2017 e il 2019 gareggia con Mini, senza ottenere successi parziali ma piazzandosi settimo nella sua ultima partecipazione con il team X-raid. Dal 2020 inizia la collaborazione con Overdrive Racing che lo vede tornare al volante della Toyota Hilux. Ottiene sette vittorie di tappa, compresa quella di quest'anno, e si piazza quarto nel 2020 e terzo nel 2022. Sempre navigato dal tedesco Timo Gottschalk, nel 2024 vince tre tappe ed è in testa alla generale, prima di dover alzare bandiera bianca dopo uno spettacolare incidente nella tappa 48H Chrono.
Stage 2️⃣ - Ultimate 🚗
— DAKAR RALLY (@dakar) January 5, 2025
Provisional top 3 after 580km:
1️⃣ Yazeed Al Rajhi ⏱6:25:21
2️⃣ Nasser Al-Attiyah ⏱+51''
3️⃣ Juan Cruz Yacopini ⏱+9'08''@Yazeed_AlRajhi still the man to catch! Meanwhile Mattias Ekstrom has exactly the same time as Yacopini in third after 580km of racing!… pic.twitter.com/UDVrwI2eXr
Proprio l'episodio dello scorso anno ha insegnato ad Al Rajhi come nella Dakar sia meglio spingere al 90% del proprio potenziale, piuttosto che dare tutto e rischiare rovinosi incidenti. Questo approccio è stato fondamentale per avere la meglio contro la Hilux ufficiale di Henk Lategan, più costante del saudita nelle sue prestazioni ma dotato di minor velocità assoluta, soprattutto nelle ultime tappe sulle dune del deserto Quarto Vuoto che hanno esaltato le qualità di Al Rajhi.
AL RAJHI: UN BUSINESSMAN CON LA PASSIONE PER I MOTORI
Se il percorso di crescita di Al Rajhi come pilota è simile a quello di molti altri, decisamente diversa è la sua vita lontano dalle gare. Nato a Riyadh e figlio dell'uomo d'affari Sheikh Muhammad bin Abdulaziz Al-Rajhi, Yazeed a sua volta è divenuto un businessman di successo, al comando di aziende che spaziano in diversi settori. Tra queste ricordiamo la banca a conduzione famigliare Al Rajhi Bank e la società idrica Berain che è anche tra gli sponsor della Dakar. In totale, le sue aziende occupano 25.000 persone.
Dakar auto 2025: Yazeed Al Rajhi (Toyota) | Foto: A.S.O. Dakar
Persino quando si trova impegnato nei rally raid, Al Rajhi segue gli affari controllando e rispondendo alle email, aiutato anche in questo dal fido Gottschalk. Tutto questo gli ha permesso di diventare un miliardario di successo che ora sta pensando anche al futuro del motorsport saudita, con un programma per far crescere giovani piloti che possano bissare la sua impresa nella Dakar di quest'anno.