LA RISSA Ricordate lafolle rissa andata in scena lo scorso autunno al South Garda Karting di Lonato(in provincia di Brescia)? Vi rinfreschiamo la memoria: 4 ottobre 2020, finale del mondiale di kart Fia KZ, Luca Corberi – figlio del proprietario del circuito, Marco Corberi – in seguito all’incidente con Paolo Ippolito, rientra in pista e scaglia il musetto del suo kart contro il rivale, rimasto ancora in gara. Per fortuna il colpo non va a segno ma, non pago, Corberi scatena una rissa verbale e fisica nel retrobox dopo la bandiera a scacchi. Ieri è arrivata la sentenza della Federazione Internazionale.
LA STANGATA Lo scorso 22 marzo c’era stata l’udienza dinanzi al tribunale federale di Parigi, preludio della stangata ufficializzata nella serata di lunedì: Corberi è stato infatti squalificato per 15 anni da qualsiasi competizione ufficiale Fia, con l’ulteriore divieto di “prendere parte o esercitare un ruolo, direttamente o indirettamente, a competizioni, eventi o campionati organizzati per conto della Fia o soggetti ai regolamenti e alle decisioni della Federazione”. Una penalità che è tra le più dure previste dai regolamenti e che “riflette – si legge nella motivazione dei giudici – chiaramente la gravità dei fatti e la violenza coinvolta. Azioni gravi che avrebbero potuto provocare lesioni per un qualsiasi partecipante”.
Luca Corberi lancia una paratia del kart contro l'avversario in transito
FINE PENA SÌ Non è però arrivata, al contrario di quanto inizialmente preventivato, il ban a vita dalle competizioni Fia. Una scelta consapevole da parte della commissione giudicante che ha ritenuto come “nessun’altra sanzione sarebbe stata in grado di raggiungere gli obiettivi di deterrenza e riabilitazione generale”. Non c’è quindi nessun “ergastolo” dalle corse con Corberi che, prosegue il tribunale Fia, “deve avere la possibilità di tornare a gareggiare dopo aver scontato la sua condanna”. Non gli mancherà certo il tempo per rifletterci su…