Lo spagnolo correrà su una McLaren gestita dal team Schmidt Peterson Motorsport. Un motore Chevrolet per assaltare la Triple Crown
ALONSO TORNA AD INDIANAPOLIS Alla fine Fernando Alonso ce l'ha fatta e sarà al via (salvo problemi in qualifica) della prossima 500 miglia di Indianapolis. L'asturiano aveva lavorato a lungo con l'Andretti Autosport per tornare a battagliare per la terza volta sull'ovale più famoso del mondo ma, dopo il veto della Honda, nel team più accreditato di ri-accoglierlo quest'anno si erano di fatto chiuse le porte per l'ex pilota di Formula 1. La nuova partnership della McLaren - team per cui ha corso in F1 fino a diventarne ambasciatore dopo il ritiro - per disputare tutta la stagione 2020 appoggiandosi al team Schmidt/Peterson gli ha però preferito i giovani Pato O' Ward ed Oliver Askew.
fernando alonso alla 500 miglia di Indianapolis 2019
MOTORE CHEVROLET Ora però Alonso ha trovato posto in quella che sarà la terza vettura schierata dal team americano che difende i colori del marchio di Woking nella sola 500 Miglia, gara clou dell'intero calendario dell'Indycar Series. L'ex pilota di Formula 1 si calerà nell'abitacolo di una monoposto preparata ad hoc dallo storico team di Sam Schmidt. Cambia così anche il fornitore del motore che spingerà Alonso sulle curve di Indianapolis. La McLaren ha scelto il team di Sam Schmidt, squadra motorizzata Chevrolet, e Fernando sarà mosso anch'egli dal propulsore americano come peraltro avvenne nella passata edizione quando il marchio inglese si appoggiò al team Carlin.
PRECEDENTI TENTATIVI Alonso ha provato per due volte a prendere parte alla 500 miglia di Indianapolis. Nel 2017 non ebbe problemi a superare la qualificazione - diversamente dal 2019 dove fu amaramente escluso - disputando un'ottima prova il giorno della gara comandando in diverse occasioni e per molti giri. Lo spagnolo fu però tradito nei momenti cruciali della gara quando, a venti giri dalla fine, il motore Honda cedette lasciandolo - come spesso accadeva in F1 - a piedi. Nella passata edizione, invece, la malagestione del progetto della McLaren di presentarsi al via come squadra appoggiandosi al team Carlin culminò nella mancata qualificazione dello spagnolo che non poté quindi prendere parte alla gara.