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Le Mans 2023

Gestire le forze alla 24 Ore di Le Mans, Molina: "Quando non guido... mangio e dormo"


Avatar di Luca Manacorda, il 25/05/23

1 anno fa - Abbiamo chiesto una curiosità al pilota spagnolo

24 Ore Le Mans: cosa fa un pilota quando non guida?

Il pilota spagnolo della Ferrari spiega le emozioni della Le Mans e come si gestisce quando non è al volante
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Si avvicina l'appuntamento con la 24 Ore di Le Mans 2023, in programma nel weekend del 10-11 giugno. La gara francese è la più importante all'interno della stagione del campionato FIA WEC ed è attesa con particolare trepidazione sia dai piloti sia dal pubblico. Vincere o salire sul podio a Le Mans porta emozioni uniche, amplificate dalla lunghezza della gara che richiede uno sforzo intenso e prolungato. Ne abbiamo parlato con Miguel Molina, pilota della Ferrari 499P numero 50, il quale nell'edizione 2022 si è piazzato in terza posizione nella categoria LMGTE Pro al volante di una Ferrari 488 GTE Evo in equipaggio con Antonio Fuoco - suo attuale compagno anche nella nuova avventura con la Hypercar di Maranello - e con Davide Rigon.

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QUALCOSA DI INCREDIBILE Intervistato nel corso della nostra visita al quartier generale della Ferrari a Maranello, Molina ci ha spiegato così il significato di salire sul podio della 24 Ore di Le Mans: ''La Le Mans è la gara dell'anno, è una corsa che tutti attendono e quando riesci a salire sul podio ti rendi conto che è un momento molto speciale. È una gara molto impegnativa e salire sul podio è qualcosa di incredibile. Alla fine tutti lavoriamo per esserci e per vincere la Le Mans, c'è tanta tensione e tanta pressione allo stesso momento e quando finisce la gara senti che c'è un rilascio di emozioni che ti fa capire quanto sia importante''.

GUIDARE E... DORMIRE Uno degli aspetti più interessanti della 24 Ore di Le Mans è capire come i piloti affrontano una gara che dura un giorno intero. Ogni vettura è condotta da un equipaggio formato da tre elementi che si alternano al volante, permettendo così di scendere in pista sempre riposati e al meglio. Nessuno dei piloti può guidare per un totale che superi le 12 ore sulle 24 totali, anche se inizialmente non era così. Nell'edizione del 1950 Louis Rosier trascorse al volante della sua Talbot addirittura 23 ore e mezza, venendo ripagato con il successo finale. Ora è tutto diverso e, anche se ogni pilota ha una sua routine, il recupero fisico tra un turno e l'altro ha grande importanza. Tra i piloti c'è chi sente di più la tensione della competizione e chi meno e Molina è sicuramente nella seconda categoria. Quando gli abbiamo chiesto cosa fa al termine dei suoi turni di guida ci ha risposto: ''Mangiare e dormire! Riposare è importante, io ho la fortuna che riesco a riposare ovunque, potrei coricarmi e dormire anche ora. È importante recuperare le forze e riposare, per quando siamo in pista dobbiamo essere al 100%''.


Pubblicato da Luca Manacorda, 25/05/2023
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