VIRUS PRESIDENZIALE È il più illustre dei nomi quello relativo al secondo caso di Covid-19 riscontrato in Formula E a Berlino, dove è iniziato il rush finale del campionato 2019-20. Lunedì la serie aveva comunicato che, di tutto il personale giunto nella capitale tedesca, tra tecnici, piloti e dirigenti di ogni team, erano stati riscontrati due casi di positività al Coronavirus. Il primo ha riguardato il team principal della Mahindra Racing, Dilbagh Gill, mentre l'identità del secondo caso si è saputa solo mercoledì sera, ed è quella del presidente e co-fondatore della serie elettrica, Alejandro Agag.
Formula E, ePrix Berlino 2019: la partenza della gara
ANNUNCIO SOCIAL Lo spagnolo non era presente a Tempelhof, l'ex aeroporto sede del finale di stagione di Formula E, e ora se ne comprende il motivo. ''Congratulazioni per la grande vittoria nella prima gara di Berlino'' - ha scritto ieri su instagram Agag dopo l'epilogo di gara-1 a Berlino - ''Per me è stato triste perdere la prima gara di Formula E, ho dovuto seguirla dalla mia stanza a Berlino. Sono risultato positivo al Covid non appena arrivato, e sto seguendo tutti i protocolli che abbiamo messo in atto per tenere tutti al sicuro. Mi mancano tutti nel paddock''.
Il Presidente Fia, Jean Todt, e il fondatore della Formula E, Alejandro Agag
DUE SETTIMANE Il paddock della Formula E dovrebbe comunque essere ancora un porto sicuro. Tutte le persone presenti al Tempelhof hanno sostenuto il test e sono rimaste in quarantena obbligatoria per 36 ore nella loro camera d'albergo prima di poterne uscire. Per di più, dovranno sottoporsi nuovamente all'esame entro i prossimi 5-7 giorni. Per quanto riguarda invece Dilbagh Gill, l'altro positivo al Covid-19, sarà costretto ad affrontare un periodo di isolamento compreso tra 10 giorni e 2 settimane prima di essere testato con un secondo tampone. È dunque facile presumere che Agag, se sottoposto alla stessa routine, non potrà presenziare alle restanti cinque gare in programma a Berlino.