Il campione in carica della Formula E ripercorre gli esordi con il programma giovani piloti della Red Bull
TEMPI DURI È il (bi)campione in carica della Formula E. Ed è opinione comune che, nonostante ildifficilissimo avvio di Ad Diriyah, sia ancora l’uomo da battere. Forte della competitività della sua Techeetah, rinforzatasi economicamente e prestazionalmente con la partnership con DS Automobiles, Jean-Eric Vergne ha già dichiarato di avere nel mirino l’obiettivo di diventare una sorta di Hamilton… elettrico. Eppure, prima della ribalta “green” il pilota francese ha passato momenti non facili.
Formula E 2019-2020, test Valencia Day-1 mattina: Jean-Eric Vergne (Ds Techeetah)
RICORDANDO MARKO In un’intervista rilasciata ai giornalisti francesi di Canal+, Jev ha infatti ricordato il periodo decisamente duro all’epoca del Red Bull Junior Team guidato dal severissimo Helmut Marko: “È stata una storia molto complicata per me. Quando ho cominciato in Formula 3, mi ha chiamato dicendomi che Ricciardo aveva dimostrato come si fa a vincere, e che se non avessi vinto il campionato anche io allora sarei stato cacciato dal programma. Un’altra volta, dopo essere partito in pole e aver vinto una gara, Marko mi ha telefonato spiegando quanto fosse inaccettabile non aver fatto anche il giro più veloce. È così che funziona lì”.
F1 2014, Jean-Eric Vergne e Helmut Marko ai tempi della Toro Rosso
DALLA F1 ALLA F.E Al di là delle valutazioni dei metodi molto rigidi di Helmut Marko, Vergne ha però chiarito di non provare alcun rancore: “Non è un attacco a Red Bull e Toro Rosso, senza di loro oggi non sarei qui dove mi trovo”. Dopo l’addio alla Toro Rosso a fine del 2014, quando Daniil Kvyat gli fu preferito come sostituto di Sebastian Vettel in Red Bull, il francese ha infatti abbandonato il programma e la F1, sfiorando anche la Ferrari in un’annata da pilota di sviluppo al simulatore. Poi, il colpo di fulmine con la Formula E: il debutto a Punta del Este 2014 con il Team Andretti, accompagnato da una clamorosa pole position, ha dato il la a una carriera da record dopo l’approdo in casa Techeetah. E temprata, forse, proprio dai metodi di “allenamento” di casa Red Bull.