Secondo Wolff, ad Austin si è notata una velocità della Ferrari molto diversa rispetto ai precedenti gran premi
VELENI TEXANI Il deludente weekend di Austin non ha fatto altro che aumentare i veleni degli avversari nei confronti della Ferrari. La peggior prestazione della scuderia di Maranello dopo la pausa estiva ha galvanizzato i diretti rivali di Red Bull e Mercedes, secondo i quali la richiesta di chiarimento del team austriaco alla FIA ha portato il Cavallino Rampante a un dietrofront sull'utilizzo di soluzioni tecniche che sarebbero il segreto delle grandi prestazioni del motore Ferrari sul dritto.
F1 GP USA 2019, Austin: Pierre Gasly (Toro Rosso) e Charles Leclerc (Ferrari) con le mescole 2020 Pirelli
GIOCO DISGUSTOSO Il team principal Mattia Binotto ha insistito sul fatto che la direttiva tecnica inviata dalla Federazione ai team non ha cambiato nulla sulla power-unit della sua squadra, mentre Chris Horner e Toto Wolff hanno sottolineato come un sistema in grado di fornire un maggior flusso di carburante rispetto a quello previsto dal regolamento rappresenterebbe una chiara violazione delle regole, piuttosto che lo sfruttamento di un'area grigia del regolamento: "Se qualcuno stava facendo ciò che la direttiva tecnica chiariva, sarebbe stato un gioco disgustoso - ha dichiarato Wolff - E il modo in cui sarebbe stata riformulata la direttiva tecnica rappresenterebbe una grave violazione delle normative, quindi non si parla nemmeno di aree grigie".
DIFFERENZE EVIDENTI La direttiva era stata inviata ai team nella giornata di sabato e secondo Helmut Marko gli effetti sono stati immediati, con il distacco sul dritto della Red Bull dalla Ferrari che in qualifica si sarebbe dimezzato rispetto alle libere del venerdì. Anche Wolff ritiene che qualcosa sia cambiato nelle prestazioni della Rossa: "Abbiamo appena discusso dei dati della gara e la traccia della loro velocità sembra molto diversa dalle ultime gare. Se ciò è per via della direttiva tecnica o per un altro problema ovviamente non lo so, perché non possiamo guardare cosa ha fatto la Ferrari".
F1 GP Cina 2019, Shanghai: Mattia Binotto (Ferrari) e Christian Horner (Red Bull)
NESSUNA ACCUSA DIRETTA Interessante quanto dichiarato poi da Horner ad Austin. Il team principal della Red Bull, che dopo il GP Stati Uniti ha avuto un faccia a faccia con Binotto causato dalle dichiarazioni velenose di Max Verstappen sulla Ferrari, ha spiegato come la sua squadra e il fornitore di motori Honda avrebbero potuto lavorare per una soluzione di quel tipo se fosse stato permesso dalla FIA: "La direttiva tecnica era molto chiara. Penso che ciò non significhi che qualcuno stesse facendo qualcosa, ma che se lo facesse sarebbe ovviamente illegale. La power-unit è un macchinario incredibilmente complesso sia dal punto di vista hardware sia da quello software e i chiarimenti che abbiamo richiesto erano roba standard che va avanti e indietro continuamente tra i team e la FIA. Quindi è sempre bene avere chiarezza prima di sprecare degli sforzi".