NIENTE RED BULL-MERCEDES Sono ben poche le opzioni in mano alla Red Bull per risolvere il rebus motori in vista del 2022, primo anno dopo l'uscita di scena della Honda. Il team austriaco non vuole tornare con la Renault dopo le tensioni degli ultimi anni del loro - pur sempre ricco di trionfi - rapporto, ma le alternative scarseggiano. La power-unit più ambita sarebbe quella Mercedes, ma Toto Wolff ha escluso categoricamente una possibile partnership con la scuderia guidata da Chris Horner.
QUATTRO SCUDERIE La casa di Stoccarda, che produce i motori di F1 a Brixworth (GB), attualmente fornisce Racing Point e Williams, oltre ovviamente al proprio team. Dal prossimo anno si aggiungerà la McLaren, con la quale si riformerà un binomio in grado di ottenere molti successi tra la fine degli anni '90 e l'inizio dei 2000. Wolff ha spiegato in un'intervista a Motorsport.com: ''È semplicemente un problema di capacità. Queste power-unit sono molto complicate. Siamo in una situazione in cui non possiamo semplicemente espanderci in continuazione. Da un punto di vista logistico, e da un punto di vista dei costi, non è possibile per noi fornire alla Red Bull un propulsore''.
F1, GP Austria 2020: Toto Wolff (Mercedes) e Chris Horner (Red Bull) nella conferenza stampa del venerdì
IL PRECEDENTE C'è stato però un periodo in cui la Mercedes è stata vicina a raggiungere un accordo con la Red Bull. Dobbiamo tornare al 2016, anno in cui il rapporto con la Renault era già in crisi e il team di Dietrich Mateschiz cercava possibili soluzioni alternative. Wolff ha ricordato: ''Allora l'idea era che Mercedes e Red Bull potessero lavorare assieme sul marketing. Eravamo interessati alla piattaforma fornita dalla Red Bull, in quanto è un marchio super cool e molto innovativo. Se avessimo trovato una collaborazione, qualcosa a livello del board della Daimler, avrebbe almeno avuto la giusta considerazione. Ma non è mai arrivato a buon fine''.