ATTESA E IPOTESI Ieri si è finalmente conclusa la telenovela relativa al nuovo contratto che lega Lewis Hamilton alla Mercedes. Un esisto scontato, ma arrivato molto in ritardo rispetto alle previsioni, considerando che di fatto il sette volte campione del mondo ha vissuto i primi 40 giorni del 2021 da disoccupato. Il protrarsi dell'attesa ha alimentato una serie di voci e ipotesi sulle condizioni che lasciavano distanti le due parti. Una di queste era un'ipotetica ''clausola Verstappen'', che avrebbe dovuto escludere la possibilità di ingaggiare il talentuoso olandese a fianco del britannico.
💬 ''Together, we have decided to extend the sporting relationship for another season and to begin a longer-term project to take the next step in our shared commitment to greater diversity within our sport'' - Toto Wolff
— Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) February 8, 2021
WOLFF SMENTISCE TUTTO Su questo e altri aspetti del nuovo contratto è intervenuto Toto Wolff, cercando di fare chiarezza sui passaggi più controversi: ''Riguardo le clausole specifiche che sono uscite sui media, non so da dove venissero, perché niente di tutto ciò è vero. In realtà ho letto di questo, l'ho trovato una prospettiva interessante, ma la verità è che non c'è stato un secondo di discussione su nessuno clausola specifica proposta dal pilota. Non ne ha mai chieste negli ultimi otto anni ed è una decisione di squadra. Anche l'altra clausola relativa a una divisione delle entrate o a una quota di partecipazione alle entrate era priva di fondamento, quindi niente di tutto ciò ha mai fatto parte delle nostre discussioni''.
IL NODO DELLA DURATA Un aspetto che invece è confermato e attirato le attenzioni è quello relativo alla durata del nuovo contratto di Hamilton. Non un biennale puro come si ipotizzava, ma più un 1+1, dove il prolungamento per il 2022 dovrà essere discusso più avanti nel corso di questa stagione: ''Prima di tutto c'è un cambiamento sostanziale dei regolamenti nel 2022 e vogliamo vedere come si sviluppano il mondo e l'azienda - ha esordito Wolff a riguardo - Dato che abbiamo posticipato molto le discussioni, volevamo discutere il contratto a fine stagione, tra le gare del Bahrain, ma poi ovviamente Lewis non si sentiva bene (a causa dell'infezione da Covid-19 che lo ha costretto a saltare il GP Sakhir, ndr). Alla fine abbiamo iniziato i negoziati poco prima di Natale. Era importante farlo il prima possibile e in questo senso abbiamo pensato di rimandare la discussione sul 2022 più avanti, in una fase successiva del 2021''.
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I MOTIVI DEL RINVIO La pandemia di coronavirus ha condizionato le trattative non solo per l'indisponibilità improvvisa di Hamilton all'inizio dello scorso mese di dicembre, ma anche per le incognite di tipo economico che saranno ancora presenti per qualche anno. Wolff ha ancora aggiunto: ''Ci sono incertezze nel mondo che influenzano il modo in cui lo sport può funzionare e che hanno un peso sulle nostre entrate, sui soldi delle tv e sulle entrate dalle sponsorizzazioni. Daimler e Mercedes stanno attraversando un'enorme trasformazione verso la mobilità elettrica e questo significa investimenti. Quindi, viviamo una realtà finanziaria molto diversa da quella di qualche anno fa. Detto ciò, Lewis, io e il gruppo Mercedes siamo totalmente allineati su questa situazione, non c'è alcuna discrepanza di opinione. Abbiamo solo pensato di dover firmare il contratto per il 2021, perché dobbiamo andare avanti e aspettare un po' prima di discutere del futuro. E non si tratta solo del 2022 ma anche oltre, ma non è qualcosa che volevamo ritagliarci tramite una videoconferenza tra Natale e la fine di gennaio''. Insomma, il leitmotiv del rinnovo contrattuale di Hamilton con la Mercedes tornerà a farci compagnia anche quest'anno...