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GP Ungheria 2019: Vettel crede che Ferrari possa giocarsela nonostante le caratteristiche non favorevoli della pista di Budapest
GUARDARE AVANTI (O NO?) Tra Hockenheim e Budapest. È logico che, con il weekend del Gp d’Ungheria alle porte – da domani le prime prove libere, diretta su MotorBox dalle 10.45 – Sebastian Vettel pensi già al prossimo appuntamento iridato. Ma è anche ovvio che, a causa della gara show di domenica scorsa, i pensieri vadano anche al secondo posto in rimonta che ha rilanciato le quotazioni del tedesco dopo le critiche di Silverstone.
18 PUNTI Per cominciare, Seb ha però subito chiarito di non sentirsi il vincitore morale di Hockenheim: “Chi arriva secondo merita 18 punti, io ho provato a prenderne 19 ma non ha funzionato. Ovviamente è stato un gran risultato visto che partivo ultimo e non avevo proprio nulla da perdere. Finire sul podio è stato fantastico anche se il weekend in Germania non è stato perfetto. Abbiamo avuto problemi su entrambe le macchine al sabato e finito la gara con una sola, quindi… Sì, mi sono anche molto divertito, ma sicuramente non è andata come avremmo voluto”. Seb ha poi anche spiegato quanto accaduto nell’ultimo giro, quando Daniil Kvyat si è avvicinato ai suoi scarichi per via di un errorino che ha rischiato di vanificare la rimonta di Vettel: “Ho provato a spingere per il punto in più del giro ma, come detto, non ha funzionato. Si prova sempre a raggiungere il limite, certe volte ci si va molto vicino, altre volte troppo vicino. Ma in generale le condizioni erano molto difficili”.
ASPETTO MENTALE In ogni caso, è proprio a Hockenheim che il quattro volte campione del mondo si è risollevato dopo qualche gara deludente. Momento decisivo della stagione sul piano mentale? “Non lo so – ha spiegato Seb – ma lo spero, magari tra un paio di mesi potremmo dire che sì, è iniziato tutto in Germania. Ovviamente l’obiettivo è quello di vincere e tutto il team, me incluso, ha messo il massimo impegno in questo progetto, per essere sicuri di essere più rapidi degli altri, ma è chiaro come questo non sia ancora accaduto. Fino a questo momento non siamo stati più veloci per la maggior parte delle gare e dunque non possiamo essere contenti. È per questo che non vedete molti sorrisi. Ed è abbastanza normale che sia così”.
BUDAPEST Ovviamente, è a Budapest che ci troviamo ed è qui che si correrà l’ultima gara prima della pausa estiva. L’Hungaroring è un tracciato tortuoso dove il motore storicamente non fa la differenza – molti addirittura lo definiscono una “Monte Carlo senza muretti” – e che potrebbe non parlare in favore della Ferrari. Seb però nutre fiducia sul lavoro svolto e sui nuovi aggiornamenti in arrivo: “Sulla carta non saremo i favoriti per via delle caratteristiche del tracciato, ma non si sa mai. Anche in altre piste è capitato che le cose siano andate diversamente rispetto alle attese. Abbiamo alcune novità che speriamo ci diano performance e ci mettano nella giusta direzione per le prossime gare e per la seconda metà del campionato. Dopo l’Ungheria non sono sicuro che molte persone all’interno del team andranno in spiaggia a prendere il sole, ovviamente la fabbrica sarà chiusa per qualche tempo ma di sicuro molti continueranno a pensare a come spingere ancora e come tornare al lavoro con qualcosa che possa funzionare”.
BINOTTO “Non credo che sia corretto – ha infine aggiunto Vettel riguardo alla richiesta di confrontare la gestione Binotto con quella di Arrivabene – comparare l’uno con l’altro, ogni anno è diverso dagli altri. Mattia è il nostro team principal, il nostro leader, non abbiamo vinto tutte le gare quindi non abbiamo avuto la miglior prima parte della stagione che avremmo sperato di avere, ma stiamo cercando di avere risultati nel più breve tempo possibile. Queste cose non si cambiano dal giorno alla notte, però abbiamo una buona comprensione della nostra macchina e di dove dobbiamo andare. Speriamo che i prossimi mesi ci confermeranno che abbiamo preso la giusta direzione. Stiamo lavorando sulla macchina cercando di migliorare le debolezze. Sembra facile perché siamo forti nel dritto e deboli in curva. Hockenheim probabilmente si sposava bene con la nostra macchina in condizioni d’asciutto, è stato un peccato aver perso le due macchine sabato. In generale abbiamo già fatto dei progressi e, anche se continuiamo a perdere qualcosa in curva, non è così tanto come nei mesi scorsi. È una cosa positiva ma, come sappiamo, non è ancora abbastanza, non siamo ancora i più veloci nelle curve, il che è il nostro target”.