Verstappen ammette di esser stato impulsivo nelle dichiarazioni contro la Ferrari e ritiene poco probabile un approdo a Maranello
SPUNTA BLU AL MESSAGGIO DI CAMILLERI Nei giorni scorsi, il CEO della Ferrari Louis Camilleri è stato piuttosto chiaro nel chiudere le porte di Maranello all'arrivo di Max Verstappen, reo di aver deliberatamente accusato il Cavallino Rampante di barare sul motore. L'olandese sembra aver recepito il messaggio e a sua volta ha definito poco probabile che possa vestirsi di rosso in futuro.
MAX PENTITO Intervistato da Ziggo Sport, l'emittente che raccolse le sue frasi al vetriolo nei confronti della Ferrari al termine del GP Stati Uniti, Verstappen è tornato sull'episodio, ammettendo di aver capito di aver esagerato: "Non voglio parlare troppo delle mie dichiarazioni a riguardo, è stato tutto messo in evidenza molto chiaramente. Alla fine, avrei dovuto aspettare uno o due minuti in più prima di quella intervista". L'adrenalina della gara di Austin, conclusa sul podio con 47 secondi di margine sulla SF90 di Charles Leclerc, avrebbe dunque tradito il pilota della Red Bull.
GP Messico 2019, Max Verstappen (Red Bull) e Charles Leclerc (Ferrari)
NIENTE FERRARI Verstappen ha poi parlato del suo possibile approdo a Maranello. Il 22enne è in scadenza di contratto e sarà tra i pezzi pregiati del prossimo mercato piloti. L'olandese esclude la Ferrari dal novero delle sue potenziali destinazioni, ma esclude che ciò sia legato ai rapporti personali con il suo rivale Leclerc: "Vado d'accordo con lui. Non ha alcuna influenza sul fatto che io possa ottenere un posto in Ferrari, ma non credo che ciò accadrà comunque. Non dovresti avere due potenziali prime guide una accanto all'altra. E lui non è uno sciocco, vero?". In effetti, al di là delle ripercussioni di certe frasi avventate, sembra difficile che a Maranello si decida di mettere assieme due giovani talenti, coetanei e abituati a sfidarsi fin da bambini, ancora di più alla luce delle difficoltà già emerse in questa stagione tra Leclerc e Sebastian Vettel.