Il GP Stati Uniti disputato ad Austin, in Texas, ha rappresentato probabilmente un antipasto di ciò che il Circus vivrà nel prossimo fine settimana con il GP Messico. Data la vicinanza con la nazione centroamericana sono sempre molti gli appassionati messicani che affollano le tribune del Circuit of the Americas e da quanto visto l'accoglienza verso Max Verstappen, e in generale verso chiunque rappresenti la Red Bull e non si chiami Sergio Perez, si annuncia particolarmente ostile. Il tre volte iridato è stato infatti fischiato da un nutrito gruppo di tifosi del compagno di squadra durante la premiazione sul podio.
MARKO SERENO I tifosi di Perez sono sul piede di guerra soprattutto dopo le dichiarazioni razziste rilasciate nelle scorse settimane da Helmut Marko per spiegare il calo di rendimento del secondo pilota della Red Bull. Proprio al consulente del team austriaco l'emittente Sky Germania ha chiesto un parere sui fischi piovuti su Verstappen: ''Siamo in contatto con molti messicani. La maggioranza è molto amichevole e leale, ma ci sono sempre alcune persone, diciamo entusiaste, che non mantengono uno standard sportivo corretto. Ma non abbiamo preoccupazioni e siamo felici di andare in Messico'' ha risposto l'ottantenne ex pilota, questa volta senza cadere in pericolose gaffe.
UNA BUONA NOTIZIA Per Perez e i suoi tifosi dopo la premiazione è arrivata una notizia positiva: la squalifica di Lewis Hamilton dalla classifica finale del GP Stati Uniti permette al messicano di portare il suo vantaggio sul britannico nel Mondiale da 19 a 39 punti. Un margine quasi di sicurezza a quattro gare dalla fine e fondamentale per il suo futuro nel team campione del mondo: se non dovesse conservare la seconda posizione, infatti, scatterebbe quasi automaticamente la sua sostituzione con Daniel Ricciardo.