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MOVIOLA GP STIRIA Per la prima volta quest’anno, Max Verstappen vince in modo dominante. Nessuna storia, nessun duello al vertice di un mondiale che si sta indirizzando verso la Red Bull dell’olandese dinanzi agli occhi dei supercampioni Mercedes che rischiano di essere spodestati. Anche sul piano dei regolamenti, il primo dei due appuntamenti al Red Bull Ring è privo di grandi scossoni, con giusto un paio di episodi da moviola che vedono Valtteri Bottas protagonista. Nel complesso, promozione a pieni voti per il collegio dei commissari Fia capitanato per l’occasione dall’italiano Emanuele Pirro. Ecco la nostra consueta analisi Var del lunedì:
PL2, Bottas va in testacoda dopo una prova di pit-stop: 3 posizioni di penalità
Il primo episodio del weekend di Spielberg si verifica nella fase finale delle prove libere 2. Valtteri Bottas è impegnato nella più classica delle simulazioni passo gara quando rientra ai box per sostituire le gomme, passando dalle Soft alle Hard. Al finlandese viene chiesto di provare a ripartire in seconda marcia anziché in prima, ma il test non va secondo i piani: Valtteri è sorpreso dal pattinamento delle posteriori e finisce in testacoda. L’incidente per fortuna è senza conseguenze, ma è anche vero che nelle prove libere la corsia dei box è sempre particolarmente affollata e che dunque si è trattato di un rischio non necessario per il personale ai box. Giusta a nostro avviso la penalizzazione di tre posizioni in griglia e di due punti sulla Superlicenza Fia: è evidente che si è trattato di un errore non voluto, ma è altrettanto chiara la volontà dei commissari di scoraggiare manovre potenzialmente pericolose durante le prove libere.Qui le dichiarazioni di Michael Masi sull’accaduto.
Q3, Tsunoda ostacola Bottas: 3 posizioni di penalità
Per il secondo episodio del fine settimana stiriano andiamo direttamente alla fase finale delle prove di qualifica. Yuki Tsunoda ha appena completato il suo primo tentativo veloce e procede lentamente raffreddando la sua AlphaTauri prima di tornare ai box. Alle sue spalle arriva, però, di gran carriera, Valtteri Bottas, che si trova il pilota giapponese in traiettoria frenando verso curva-4: vero è che Yuki – non avvisato dal muretto della presenza del finnico di casa Mercedes – allunga la staccata per lasciare quanto prima strada al collega, ma altrettanto chiaro è che l’incomprensione in quel punto della pista ha costretto Valtteri a frenare con qualche metro d’anticipo. Giusta, dunque, a nostro avviso, la penalità all’indirizzo di Tsunoda, arretrato di tre caselle in griglia di partenza e sanzionato con un punto in meno sulla Superlicenza Fia: come spiegato anche dal comunicato della Federazione, il fatto di non essere avvertiti via radio non può essere una scusante per il pilota, che deve sempre guardare con attenzione chi sopraggiunge alle sue spalle. È evidente, comunque, che la penalità si sarebbe potuta evitare con una corretta comunicazione tra il muretto e Tsunoda…
Gara, Leclerc e Gasly si toccano in rettilineo dopo curva-1: nessuna investigazione
Unico vero episodio da moviola della gara è il parapiglia che si è innescato al primo giro in curva-3: Pierre Gasly procede lentamente in salita e non in pieno controllo della sua AlphaTauri e finisce a contatto con gli incolpevoli Antonio Giovinazzi e Nicholas Latifi. In realtà, l’incidente è originato qualche metro prima, quando Charles Leclerc si sposta nella scia del rivale, toccando la posteriore sinistra del francese con l’endplate di destra del suo alettone anteriore. Il contatto è lieve ma rovinoso per entrambi: Pierre subisce una foratura mentre Charles rompe l’ala e deve tornare ai box. A nostro avviso si tratta di un errore di Leclerc, che calcola male le distanze e pizzica la gomma del collega, ma è giusto comunque non sanzionare: il metro di giudizio in questi casi è sempre molto tollerante e tiene conto della concitazione al via.