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Dopo qualche fine settimana relativamente tranquillo, la Fia torna nell’occhio del ciclone nel GP Brasile F1. Nel weekend di Interlagos, dove il collegio degli steward era capitanato dall’italiano ex Formula 1, Vitantonio Liuzzi, i giudici si sono visti chiamare in causa in situazioni non particolarmente complesse da dirimere, ma estremamente delicate per via dell’altissima posta in gioco: proprio i due pretendenti al titolo, Max Verstappen e Lewis Hamilton, sono infatti i grandi protagonisti delle decisioni della Direzione gara. Ecco una carrellata di tutti gli episodi da moviola del weekend di San Paolo nella nostra consueta analisi Var F1:
- Qualifiche, il Drs irregolare della Mercedes di Hamilton
- Qualifiche, Verstappen tocca le auto in parco chiuso
- Griglia, le sanzioni al via
- Gara, Tsunoda tampona Stroll
- Gara, Verstappen si difende da Hamilton
- Dopogara, Hamilton slaccia le cinture di sicurezza
Qualifiche, il Drs della Mercedes di Hamilton è irregolare: squalifica
Il primo episodio del fine settimana è quello che vede coinvolto Lewis Hamilton al termine delle qualifiche del venerdì di Interlagos. Il pilota britannico ha ottenuto una pole position stratosferica, rifilando oltre quattro decimi al grande rivale Max Verstappen, che gli sarebbe dovuto partire al fianco nella Sprint Qualifying. Il verdetto della pista è però messo in discussione dall’investigazione sull’ala posteriore del sette volte iridato: nel corso delle consuete verifiche tecniche, il delegato tecnico Fia, Jo Bauer, rileva un’apertura del Drs (l’ala mobile che consente i sorpassi) maggiore rispetto agli 85 millimetri di estensione massima consentita. Un’irregolarità tecnica che comporta inevitabilmente la squalifica di Hamilton, a cui sarà imposto di partire dal fondo nella gara sprint del sabato pomeriggio. Inutili, in tal senso, le difese della Mercedes, che ha cercato di eccepire un danno strutturale sull’alettone posteriore, che ha permesso al Drs di aprirsi oltre il limite: Lewis ha avuto un vantaggio prestazionale (più l’ala mobile si apre e maggiore è il guadagno in rettilineo) e dunque va estromesso dalle qualifiche. Giusta, dunque, la scelta dei commissari anche se stona la lentezza nel prendere la decisione: il comunicato ufficiale della squalifica di Hamilton è infatti arrivato circa 20 ore dopo l’inizio dell’investigazione…
F1 GP Brasile 2021, Interlagos: l'ala posteriore
Qualifiche, Verstappen tocca le auto in parco chiuso: 50.000 euro di multa
Correlata alla vicenda dell’investigazione sull’ala posteriore di Hamilton c’è la questione che riguarda Max Verstappen. Dopo aver parcheggiato la sua monoposto in parco chiuso, l’olandese scende dall’auto e va a controllare, toccandolo, l’alettone posteriore della sua Red Bull. Pochi istanti dopo, compie la stessa operazione sulla macchina del rivale Hamilton. Si tratta di una chiara violazione del regolamento, che vieta a chiunque di toccare le auto in regime di parco chiuso, se non sotto stretto controllo e dopo l’autorizzazione esplicita della Fia. Proprio questo comportamento costituisce di certo uno dei motivi per cui la decisione finale sulla squalifica di Hamilton è arrivata con così grande ritardo: gli steward hanno infatti dovuto escludere l’eventualità di una manomissione del Drs Mercedes per mano di Max. Un’eventualità comunque estremamente improbabile, visto che le ali di una macchina di Formula 1 sono progettate per resistere a pressioni di svariate centinaia di chilogrammi e che è praticamente impossibile romperle con un tocco di un paio di secondi. Alla fine, dopo che lo stesso Hamilton ha ammesso come fosse improbabile che Verstappen fosse responsabile dell’eccessiva apertura del suo Drs, la Fia ha comunque scelto giustamente di punire Max, anche per dare un segnale per il futuro. E l’olandese è stato pesantemente sanzionato con una multa di 50.000 euro che, però, non ha influito sul risultato della pista.
F1, GP Brasile 2021: Max Verstappen tocca l'ala posteriore della Mercedes di Lewis Hamilton
Griglia, le sanzioni al via del GP Brasile 2021
Due le penalità scontate sulla griglia del GP di domenica. La prima è quella di Lewis Hamilton che, dopo aver chiuso al quinto posto la Sprint Qualifying partendo ventesimo, sarà ulteriormente arretrato di cinque posizioni per aver sostituito il motore endotermico. Analogamente a quanto successo a Valtteri Bottas nello scorso GP Usa, per Hamilton si tratta della seconda penalità per la sostituzione dello stesso componente della power unit (il cosiddetto ICE, Internal Combustion Engine) e, dunque, da regolamento, la sanzione si riduce da dieci a cinque posizioni. L’altro pilota a pagare una penalità è Kimi Raikkonen, a cui viene imposto di partire dalla pit-lane dopo che i meccanici dell’Alfa Romeo Racing hanno cambiato l’alettone posteriore della sua macchina, rompendo il regime di parco chiuso che vieta le modifiche alle auto dopo le qualifiche.
F1 GP Brasile 2021, Interlagos: la griglia di partenza prima del via della gara
Gara, Tsunoda tampona Stroll: 10 secondi di penalità
In gara, il primo episodio da valutare è quello del contatto tra Yuki Tsunoda e Lance Stroll nelle fasi iniziali, che costringerà poi Michael Masi a mandare in pista la Safety Car per ripulire la traiettoria dai numerosi detriti in carbonio. Siamo nel corso del quarto giro quando il giapponese dell’AlphaTauri tenta l’attacco molto aggressivo in curva 1 sul rivale di casa Aston Martin. La manovra è però in ritardo, Stroll ha già iniziato a curvare e il contatto è inevitabile: sacrosanta la penalità, aggravata dall’eccessivo ottimismo nel pensare di poter chiudere il sorpasso senza incidenti. Il rookie classe 2000 perderà anche 2 punti sulla Superlicenza.
F1 GP Brasile 2021, Interlagos: Yuki Tsunoda (AlphaTauri) colpisce Lance Stroll (Aston Martin)
Gara, Verstappen si difende in modo aggressivo da Verstappen: nessuna investigazione
L’unico vero errore della Direzione gara, se escludiamo la lentezza nel decidere la vicenda del Drs di Hamilton, è correlato alle manovre difensive di Max Verstappen nella seconda parte di gara. Il duello tra i due pretendenti al titolo è stato infatti condizionato dall’eccessiva aggressività dell’olandese: dapprima, Max ha allungato la frenata in curva 4 finendo nella via di fuga in asfalto e costringendo il pilota Mercedes ad andare fuori pista per evitare il contatto; qualche giro dopo, quando Lewis è tornato a farsi sotto, il giovane di casa Red Bull ha iniziato a zigzagare pericolosamente per non permettere al rivale di prendergli la scia (ricevendo per questo una bandiera bianca e nera di avvertimento). Manovre in fin dei conti non influenti per il risultato finale della gara, ma che avrebbero potuto far divampare una polemica clamorosa, nel caso in cui fosse stato proprio Max a vincere. Per questo, a nostro avviso, Verstappen avrebbe meritato una sanzione di cinque secondi, se non per il zig-zag (anche Alonso, a Silverstone, aveva ricevuto solo un ammonizione), quantomeno per aver spinto fuori Hamilton in curva 4.
Post-gara, Hamilton si slaccia le cinture durante i festeggiamenti: 5.000 euro di multa
Ultimo episodio del weekend è quello che vede coinvolto ancora Lewis Hamilton, colpevole di essersi parzialmente slacciato le cinture di sicurezza nel corso dell’emozionante giro d’onore in cui il campione inglese ha sventolato una bandiera del Brasile raccolta da uno dei commissari a bordo pista. Un comportamento ovviamente non consentito: al di là della bassissima velocità tenuta dopo la bandiera a scacchi, non è mai possibile escludere un incidente, ricordando ad esempio il contatto tra Vettel e Stroll dopo l’arrivo del GP Malesia 2017. Inoltre, si tratta anche di un messaggio in contrasto con la campagna a favore della sicurezza stradale su cui la Fia fa grande affidamento. La sanzione per l’inglese è comunque (giustamente) blanda e non intacca il risultato finale della gara: Lewis sarà costretto a pagare una multa di 5.000 euro.