Il belga ha sottolineato il trattamento di favore avuto da Alonso nei due anni vissuti assieme in McLaren
ATTESE DELUSE L'esperienza di Stoffel Vandoorne alla McLaren è stata decisamente al di sotto delle aspettative. Il belga, campione della GP2 nel 2015, era stato protagonista di un esordio da incorniciare, concludendo a punti nel GP Abu Dhabi disputato nel 2016 al posto dell'infortunato Fernando Alonso. Dal 2017, Vandoorne ha sostituito Jenson Button al fianco dello spagnolo, ma è uscito con le ossa rotte dal confronto diretto, con un clamoroso cappotto in qualifica nel 2018.
ALONSO PADRONE Vandoorne, come molti altri piloti, ha scelto la Formula E per rilanciare la sua carriera e da questa stagione è stato ingaggiato dalla debuttante Mercedes. Il talento non si è volatilizzato, tanto che il 27enne è subito andato a podio nella prima gara. Proprio per questo, in una recente intervista al giornale Sport/Voetbalmagazine, ha voluto fare chiarezza sulla sua situazione negli anni come pilota McLaren: "Non ho mai avuto problemi con Alonso, ma lui ha sempre ottenuto ciò che voleva".
DIFFERENZE GIUSTIFICATE Alonso, tornato in McLaren nel 2015 dopo il burrascoso divorzio al termine della stagione 2007, godeva di uno status da prima guida ben definito: "C'erano sempre due o tre persone nei ruoli più alti in McLaren che si assicuravano che tutto andasse come voleva Alonso. Il team gli ha dato tutto il suo sopporto e il potere. Ogni pilota avrebbe tratto profitto dalle parti extra per ottenere prestazioni migliori del suo compagno di squadra" ha sottolineato Vandoorne, per spiegare i motivi della sua debacle nel confronto diretto con il due volte campione del mondo.