RICORSO CONTRO HAMILTON Che non si dica che l’avvocatoassoldato per l’occasione da Helmut Markonon abbia svolto al meglio il compito per il quale è stato ingaggiato: la Red Bull ha infatti annunciato di aver presentato lo scorso 23 luglio un formale ricorso alla Federazione contro la pena di dieci secondi, ritenuta evidentemente troppo blanda, inflitta a Lewis Hamilton in seguito all’ormai celebre scontro alla Copse nel primo giro dello scorso Gran Premio di Gran Bretagna. Giovedì prossimo, alle 16.00, il collegio giudicante si riunirà nuovamente per ascoltare le istanze degli uomini di Milton Keynes, che dovranno spiegare perché il sette volte campione del mondo meritava una punizione più severa.
F1 GP Gran Bretagna 2021, Silverstone: Lewis Hamilton (Mercedes) e Max Verstappen (Red Bull)
NUOVE PROVE Il ricorso contro una decisione dei giudici è ovviamente una misura ammessa in maniera esplicita dal regolamento sportivo, ma non è così facile convincere i commissari a rivedere una decisione consolidata, smentendo di fatto se stessi. Per ottenere il diritto di revisione è infatti necessario presentare nuove prove non conosciute al momento del giudizio precedente e dunque gli avvocati della scuderia anglo-austriaca dovranno di fatto dimostrare a Emanuele Pirro che la decisione presa nei confronti di Hamilton non era corretta. Per farlo, dovranno portare a sostegno della tesi non opinioni ma vere e proprie nuove evidenze che gli steward non avevano potuto considerare al momento della decisione: non certo un’impresa semplice, considerando che in Direzione gara sono disponibili i dati telemetrici in tempo reale di tutte le auto in pista.
F1, GP Gran Bretagna 2021: il contatto tra Max Verstappen (Red Bull) e Lewis Hamilton (Mercedes)
MANOVRA DI DISTURBO Più facile, invece, ipotizzare che la mossa Red Bull sia più che altro una manovra di disturbo nei confronti di Mercedes, un modo per dar fastidio alla compagine di Toto Wolff pur sapendo che l’esito del ricorso sarà pressoché scontato. Un simile tentativo era stato effettuato anche dalla Ferrari nel 2019 in seguito alla tanto discussa penalizzazione che aveva fatto perdere a Vettel la vittoria nel Gp del Canada di quella stagione. Nel successivo Gp di Francia, gli uomini del Cavallino guidati dal direttore sportivo Laurent Mekies avevano presentato quelle che erano ritenute essere nuove evidenze di non colpevolezza di Sebastian, ma il ricorso (anche in quel caso c’era Emanuele Pirro in commissione) era stato respinto.