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F1 2022

Trattore in pista, i piloti contro la FIA: "Pieno sostegno a Gasly"


Avatar di Luca Manacorda, il 11/10/22

2 anni fa - Dai piloti forti critiche all'operato della FIA a Suzuka

Trattore in pista: perché ha sbagliato la FIA e non Gasly
I piloti spiegano perché dal loro punto di vista è evidente che sia la FIA, e non Gasly, ad aver sbagliato domenica a Suzuka

INGRESSO CRITICATO Non si placano le polemiche per l'ingresso in pista di un trattore a Suzuka, negli istanti immediatamente successivi all'incidente di Carlos Sainz. La FIA ha giustificato il suo operato specificando che la gara era già stata neutralizzata da Safety Car e bandiera rossa, sottolineando come Pierre Gasly - che si era arrabbiato moltissimo per la presenza del mezzo sul tracciato - avesse infranto il regolamento viaggiando a velocità sostenuta nonostante queste precauzioni prese dalla direzione gara. Il francese ha anche ricevuto 20 secondi di penalità per questo motivo. Sono proprio i piloti, però, a prendere le parti del collega, spiegando perché l'operato degli uomini della Federazione è stato tutt'altro che esente da errori.

IL PRECEDENTE DEL 1994 Quando domenica le telecamere hanno mostrato un trattore a bordo pista a Suzuka, in una domenica di pioggia, il pensiero di tutti è corso alla tragica edizione del 2014, quando Jules Bianchi si schiantò proprio contro un mezzo del tutto identico subendo lesioni che portarono successivamente alla sua morte. Ma il GP Giappone ha un altro clamoroso precedente, che costò una grave frattura a una gamba a un marshall che si trovava in una via di fuga per spostare una vettura incidentata (foto sotto). Il tutto avvenne nel 1994, anno già tragico per la F1 con le morti di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna nel weekend di Imola, e il pilota suo malgrado protagonista nel ruolo di investitore fu Martin Brundle, oggi apprezzato commentatore tv. Mentre si stava procedendo a recuperare la monoposto di Gianni Morbidelli, la McLaren di Brundle uscì di pista nello stesso punto, investendo un commissario di pista. Il britannico ha twittato: ''Avrebbe dovuto esserci una bandiera rossa istantanea, con un'auto incidentata in una posizione critica e in quelle condizioni. Chiaramente anche con detriti in pista. Non deve MAI esserci, MAI, un trattore in pista fino a quando le vetture non sono tutte raggruppate dietro una safety car o ai box. Gasly non può prendersi tutta la colpa qui''.

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PILOTI SCHIERATI CON GASLY Anche gli attuali colleghi di Gasly sono tutti schierati dalla parte del francese. Lo ha ribadito con forza Fernando Alonso: ''Sosteniamo completamente Pierre. Siamo in macchina, conosciamo la velocità a cui stiamo andando, sappiamo quando abbiamo il controllo. Quello che non ci aspettiamo è di vedere un trattore sul circuito, quindi è qualcosa di cui non si può dare la colpa a Pierre''. Sulla questione della velocità raggiunta da Gasly in quelle fasi, con la FIA che ha sottolineato come il pilota AlphaTauri abbia toccato una punta di 251 km/h nel corso del giro, è interessante la considerazione fatta da George Russell a Motorsport.com: ''Non esiste una regola che indichi la velocità a cui devi andare. Devi rispettare il tempo delta, ma se sei 10 secondi in ritardo su questo, hai il diritto di accelerare per riportarlo a zero. Ed è quello che fanno i piloti, perché l'unico modo per scaldare le nostre gomme è restare indietro, ottenere il delta positivo e poi andare un po' più veloci per mettere un po' di energia nelle gomme. Si parla di lui che fa 250 km/h. Penso che la gente dimentichi che queste auto di F1 vanno a 330 km/h. E 250 km/h nel nostro mondo non sono l'alta velocità''.

PERICOLO NON AZZERATO Le giustificazioni della FIA sono smentite dai piloti anche per quanto riguarda la presunta sicurezza garantita dal fatto di transitare dietro la Safety Car in quel punto. Daniel Ricciardo ha osservato: ''Le vetture non sono molto più sicure quando andiamo piano in queste condizioni, perché perdi temperatura''. E Nicholas Latifi ha aggiunto: ''Anche a quella velocità sei ancora al limite con l'aderenza, perché le gomme semplicemente non sono delle buone gomme da pioggia. Queste auto non sono fatte per andare piano''. Minor velocità vuol dire infatti meno carico aerodinamico e minor effetto suolo, un fattore che combinato alle gomme intermedie montate dai piloti in quelle condizioni e alle temperature degli stessi pneumatici inevitabilmente in calo per la minor andatura possono creare un mix pericoloso. D'altronde, di errori dei piloti in regime di Safety Car ne abbiamo già visti diversi: nel 2020, ad esempio, George Russell perse l'occasione di portare a punti la Williams a Imola perdendo il controllo della sua monoposto mentre scaldava le gomme. Addirittura Romain Grosjean, a Baku nel 2018, commise errore analogo ma addirittura in condizioni di asciutto.


Pubblicato da Luca Manacorda, 11/10/2022
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