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F1 2020

Wolff: "Siamo qui per vincere titoli, non per crescere giovani"


Avatar di Simone Valtieri, il 06/12/20

4 anni fa - Grazie a Petronas abbiamo intervistato il n.1 Mercedes Toto Wolff

Toto Wolff: "Qui per vincere titoli, non per crescere giovani"
Grazie a Petronas abbiamo potuto intervistare Toto Wolff alla vigilia del GP di Sakhir, e lui è stato prodigo di parole interessanti

IMPOSSIBILE RIBATTERE Alla vigilia del Gran Premio di SakhirMotorbox ha partecipato a una tavola rotonda organizzata da Petronas, main sponsor del team Mercedes-AMG Petronas F1, intervistando il team principal Toto Wolff, che si è dimostrato estremamente loquace, gentile e disponibile nel rispondere alle nostre domande. In primis siamo andati a cercare il pelo nell'uovo, chiedendo al manager austriaco dell'unico aspetto che attualmente non funziona a meraviglia nello squadrone anglo-tedesco, ossia lo sviluppo di giovani talenti che finiscono altrove e non trovano sbocchi nel team. Pensiamo a Esteban Ocon (in Renault), Pascal Wehrlein (fuori dalla F1 e poi in Ferrari come test driver) e George Russell (che debutta a Sakhir con la Mercedes solo per l'assenza di Lewis) La sua risposta però è stata esaustiva e, soprattutto, quasi impossibile da ribattere: ''Siamo qui per vincere campionati, non per forgiare giovani piloti'', l'estrema sintesi. E come si può dargli torto, soprattutto a fronte degli incredibili risultati conquistati.

Toto Wolff, intervista con Petronas - GP Sakhir 2020Toto Wolff, intervista con Petronas - GP Sakhir 2020

TALENTI MADE IN MERCEDES ''C'è un punto qui che non si può assolutamente negare. Mercedes è stata grande negli anni '90 con il suo Junior Works Team'' - ha esordito Wolff - ''Penso a Wendlinger, Frentzen e Schumacher, tutti usciti da lì e con una bella carriera in Formula 1. Anche Karl senza l'incidente di Monaco nel 1994 sarebbe stato un pilota in grado di vincere gare e campionati. Dopodiché è diventato più difficile. Abbiamo sempre avuto un programma giovanile in DTM e Formula 3, vi sono usciti ottimi piloti a partire ovviamente da Lewis Hamilton, ma anche Jamie Green, Bruno Spengler, Alex Premat, tutti con una carriera di successo tra Turismo e Formula 1. E non ho menzionato Hulkenberg e Vettel. Dopodiché la nostra attenzione si è spostata dallo sviluppare giovani talenti allo sviluppare il team, in modo di poter avere maggiore successo''.

MENO RISCHI ''Da allora non tutto è andato come volevamo con lo Junior Team'' - ha proseguito Wolff - ''Riponevamo molte speranze in Pascal (Wehrlein), fece un buon lavoro sia in Manor che in Sauber ma a un certo punto le nostre strade si sono divise, quando ha intrapreso la strada della Formula E. E per quanto riguarda Esteban (Ocon) e George (Russell), noi abbiamo grande responsabilità verso il brand Mercedes, non possiamo scegliere ogni pilota che cresciamo, per prendere il posto al fianco di Lewis o al fianco di Valtteri devi essere al massimo livello. E tutto questo può sembrare un po' noioso ma fa parte della nostra mentalità. Alcuni avversari si prendono più rischi di noi, e a volte si rivela una scelta giusta, con Verstappen e Vettel per la Red Bull per esempio, o con Charles (Leclerc) per la Ferrari, lui è stato solo il primo pilota a prendersi un sedile proveniendo dal junior team.

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Toto Wolff, intervista con Petronas - GP Sakhir 2020Toto Wolff, intervista con Petronas - GP Sakhir 2020

MAGARI CON ANTONELLI... ''Il nostro obiettivo primario è vincere titoli mondiali piloti e costruttori, non certo costruire un junior programme'' - ha spiegato con molta chiarezza Toto - ''Tutto scala nelle priorità al secondo posto dietro al conquistare questi due obiettivi, non siamo là fuori per gareggiare su chi ha il miglior junior team o su chi vince il premio per il pit-stop più veloce, sono premi che non esistono. Forse vi renderemo fieri (rivolto ai giornalisti italiani) in futuro con il nostro giovanissimo Kimi Antonelli, che stiamo seguendo nei kart. Lui è un eccellente giovane pilota e spero che un giorno si possa avere un italiano che vinca il campionato del mondo con Mercedes''.

Toto Wolff, intervista con Petronas - GP Sakhir 2020Toto Wolff, intervista con Petronas - GP Sakhir 2020

LA PRESSIONE CREA DIAMANTI, MA... Abbiamo poi chiesto a Wolff come si potesse tenere alta la motivazione in un team di oltre 1.000 persone che vince e continua a farlo da ben sette anni. E la sua risposta, così accorata e sentita, è stato un flusso di coscienza joyciano che non ci siamo sentiti di spezzettare in paragrafi. Buona lettura: ''Questa è veramente un'ottima domandaCi ho pensato tanto a lungo: perché non ci sono tantissimi team nel mondo dello sport che vincono tanti titoli consecutivi? E penso che sia a causa del calo delle motivazioni. E dunque come si fa a restare motivati, ad avere sempre più energie? Come si trovano obiettivi in grado di ispirare tutti in fabbrica? E come si fa a rendere ogni membro del team fiducioso, responsabile e propositivo senza biasimarlo? E io penso semplicemente che la risposta risieda nel fornirgli un ottimo ambiente lavorativo. Se parli con i nostri dipendenti ti rispondereanno che sono sotto pressione, molta pressione, ma sai, con la pressione si ottengono i diamanti ma si possono anche far esplodere i tubi, e dunque non deve essere mai troppa, la giusta dose. Noi rispettiamo la nostra gente, ma integrità e lealtà sono davanti a tutto. In un weekend può accadere di tutto, si può fare ogni tipo di sbaglio, ma i nostri ragazzi non devono sentire che il proprio lavoro sia a rischio, devi essere supportato dal team. E questo non è semplicemente qualcosa che puoi scrivere in una diapositiva, proiettarla sul muro e dire 'questo è come noi siamo'. Si tratta di un processo che ha richiesto molti anni, molto coraggio e io sono il primo a dire che ho sbagliato se sbaglio, e quando sbaglio lo dico davanti a tutti i miei colleghi e ai ragazzi del team, e ho visto che questa cosa poi ha funzionato a cascata nella nostra organizzazione negli ultimi 5-6 anni. E funziona così ogni lunedì mattina, sia se abbiamo messo le nostre macchine al primo e al secondo posto, sia se entrambe sono andate a sbattere o sono finite fuori dai punti, perché ognuno di noi in ciascuna area in cui lavora, sottolinea sempre tutto ciò che è accaduto e i problemi che ci sono stati durante il weekend. Il lavoro di squadra è un lavoro strano. Team significa gente, significa esseri umani allineati in un viaggio, e penso che sia molto difficile restare concentrati su questi valori ogni singolo anno, trovare i giusti obiettivi e far sentire la gente a proprio agio, ma è proprio riuscendo a fare questo che siamo riusciti a conquistare sette titoli consecutivi. Sappiamo che questo è un record in Formula 1, ma credo che lo sia anche in gran parte del mondo del motorsport a livello professionistico, e penso che sia solo merito dell'attitudine mentale e del talento del nostro gruppo''.

Clicca qui per leggere il parere di Toto Wolff e Valtteri Bottas sulla partnership Mercedes-Petronas.

Clicca qui per leggere la nostra intervista a Valtteri Bottas: ''Nessuno avrebbe fatto un lavoro migliore sulla mia macchina''.


Pubblicato da Simone Valtieri, 06/12/2020
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