Il modo in cui Toto Wolff ha snobbato il record di 10 vittorie consecutive raggiunto da Max Verstappen a Monza ha fatto parecchio discutere. Il boss della Mercedes ha liquidato l'impresa sminuendola con la frase ''quelli sono numeri per Wikipedia e comunque nessuno li legge''. Un'uscita piuttosto infelice che ha provocato la replica piccata del pilota olandese e che ha dipinto il manager austriaco come un cattivo perdente.
PARZIALE RETROMARCIA A Singapore, Wolff è tornato sulle parole incriminate, cercando in parte di fare retromarcia: ''Ovviamente quando guardi il commento sulla circostanza puoi pensare: 'È stata la cosa più intelligente che avrei potuto dire?' Forse no. È sempre stata la mia mentalità, è qualcosa che ho preso da Niki Lauda. Niki ha regalato i suoi trofei per avere un autolavaggio gratuito. Non troverai molti cimeli nemmeno a casa mia perché quei numeri non hanno mai avuto importanza per noi''.
SUCCESSI MERITATI Pur senza nominarli direttamente, Wolff ha poi riconosciuto i meriti della Red Bull e di Verstappen, spiegando che il dominio che stanno esprimendo è meritato: ''La F1 è una meritocrazia, durante quest'anno ho detto spesso che solo i migliori vincono i campionati del mondo e bisogna riconoscere l'ottimo lavoro che viene fatto lì. Alla fine, vinceranno un altro grande trofeo e questo è qualcosa di più prezioso. La persona migliore con la macchina migliore vince il campionato del mondo''.