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A Monza, il presidente della Fia, Jean Todt, ha espresso il proprio parere sulla lotta tra Vettel e Leclerc. L'intervista
PARLA IL PRESIDENTE Monza è una delle tappe iconiche del calendario, e nei giorni scorsi si è assicurata almeno altricinque anni di permanenzain F1. Impossibile che alla firma non partecipasse il presidente della Fia Jean Todt, storicamente molto legato all’Italia dopo essere stato a lungo team principal della Ferrari. E proprio da ex dirigente di una scuderia di vertice, il manager francese ha espresso il proprio parere sul dualismo interno tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Una rivalità fino a ieri soltanto “virtuale”, prima che il monegascoieri in qualificasfruttasse maliziosamente il traffico in Q3 per blindare la pole position (qui la nostra spiegazione di quanto accaduto).
IL PROBLEMA PIÙ BELLO “Credo che la Ferrari a Spa – ci ha raccontato Todt nel suo ufficio a Monza, in un incontro riservato ai principali media italiani – abbia fatto bene ad orchestrare quella strategia. Uno aveva più chance dell’altro e allora è stato giusto aiutarlo a vincere.Come gestire situazioni del genere? Sicuramente è un grande problema ma anche il più bello che un team principal possa avere, trovare due grandi piloti non è facile. Nella mia Ferrari non è vero che c’erano gerarchie prestabilite, ma poi dopo cinque gare uno vinceva tutto e l’altro no, quindi era logico avere una prima guida. I team order non li condanno: è giusto darli, perché le squadre dovrebbero fare autogol rischiando di perdere le gare? Penso sia meglio dirlo alla luce del sole piuttosto che raccontare barzellette alla gente”.
F1 GP Italia 2019, Monza, Sebastian Vettel e Charles Leclerc (Ferrari)
RICORDI DI CHARLES Impossibile negare anche come la carriera di Charles Leclerc abbia avuto un boost dopo il contatto con la famiglia Todt, visto che il suo manager Nicolas è anche il figlio del presidente Fia: “Mio figlio mi racconta poco di quello che fa ma ne sento parlare da molto tempo. Quando Nicolas curava gli interessi di Jules Bianchi erano molto amici, lo considerava quasi un fratello. La storia è che Jules gli aveva tanto parlato di Charles, che non aveva soldi per andare avanti. Nicolas ha accettato di aiutarlo e oggi è uno dei due piloti della Ferrari. Sono stupito di vedere il livello al quale è già arrivato, la sua consistenza.Di campioni magari ce ne sono tanti, di grandi campioni molto meno. Io credo che Leclerc vada in quella direzione…”.
DOMINIO MERCEDES Todt ha anche affrontato la questione-spettacolo, legata soprattutto alle tante vittorie in sequenza di Lewis Hamilton e della Mercedes: “Il dominio della Mercedes non mi disturba – ha poi aggiunto Todt – così come non mi disturbava il dominio ai tempi della Ferrari, naturalmente visto il mio ruolo all’epoca. La verità è che loro sono molto bravi e che meritano questi risultati. Certo,da sportivo preferirei vedere un vincitore diverso a ogni gara, ma ho un enorme rispetto per chi vince come vince la Mercedes. È molto difficile ripetersi così tante volte e per così tanti anni, bisogna soltanto togliersi il cappello. Hamilton e il record di sette titoli di Schumacher? Non corriamo troppo in avanti, stiamo parlando di una cosa che potrebbe verificarsi tra due stagioni (Lewis al momento ha conquistati cinque campionati del mondo, ndr)”.
Formula 2, Budapest 2019: Mick Schumacher (Prema) esulta dopo il traguardo
IL PUPILLO MICK Chiosa finale per il figlio del suo grande amico Michael Schumacher, quel Mick che sta crescendo gara dopo gara in Formula 2 e che aBudapestha ottenuto la prima vittoria nell’anno del debutto tra i cadetti: “Emozione nel veder correre Mick? No, non è la parola giusta. Sono vicino a tutta la famiglia da molti anni e lui già da piccolissimo adorava andare in kart, ci andava insieme a suo padre. Il suo desiderio era crescere in questo mondo, lo sta facendo bene ed è un ragazzo fantastico dal punto di vista umano.Ha un nome che lo aiuta, sicuramente, ma che gli mette anche tanta pressione addosso. Per arrivare in Formula 1, e non vedo perché non dovrebbe riuscirci, la strada però è ancora molto lunga”.