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Formula 1

Il testamento sportivo di Sebastian Vettel: "La F1 non dovrebbe correre in Qatar"


Avatar di Salvo Sardina, il 20/11/22

2 anni fa - Il tedesco è il grande protagonista del weekend di Abu Dhabi, anche nelle interviste

Il testamento di Vettel: "La F1 non dovrebbe correre in Qatar"

Il tedesco è il grande protagonista del weekend di Abu Dhabi, dai risultati in pista alle interviste che fissano il suo testamento sportivo e morale. Tra critiche al Qatar per i Mondiali di calcio e alla F1 per le regole 2022
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È stato il grande eroe del sabato diqualifiche di Abu Dhabiper essersi regalato un ultimo, simbolico e bellissimo, accesso – mentre il compagno di squadra Lance Stroll è stato eliminato in anticipo e sarà costretto a partire 14esimo – in Q3. Sebastian Vettel si appresta a dire addio alla Formula 1, e ha salutato compagni, amici e avversari anche con un affollatissimo giro di pista a piedi, che ha visto la partecipazione di più di mezzo paddock, dal grande capo Stefano Domenicali in giù. Nell’attesa dell’ultimo (almeno per adesso) spegnimento dei semafori di una carriera che ha scritto pagine indelebili dello sport motoristico, il quattro volte iridato ha anche lasciato il suo testamento morale, parlando di argomenti sociali e della rivoluzione tecnica della F1.

F1 GP Abu Dhabi 2022, Yas Marina: Sebastian Vettel (Aston Martin Racing)F1 GP Abu Dhabi 2022, Yas Marina: Sebastian Vettel (Aston Martin Racing)

BOICOTTARE IL QATAR Uno dei temi dell’intervista concessa dal 35enne al quotidiano Suddeutsche Zeitung, è l’opinione alla tendenza del mondo dello sport di rinunciare a parte della propria base di valori per accettare i soldi provenienti da Stati che non rispettano i diritti umani come il Qatar, che dal prossimo anno tornerà a ospitare il paddock e che, intanto, assisterà oggi al fischio d’inizio dei Mondiali di calcio a Doha. Un tema che sta molto a cuore a Vettel, che a inizio stagione era stato il primo ad annunciare di volerboicottare il GP di Russia, poiufficialmente cancellato per effetto dell’invasione dell’Ucraina, e che è stato tra i più critici sull’organizzazione di eventi sportivi in alcuni dei Paesi arabi: “Dopo quello che è successo con la Coppa del Mondo, semplicemente non dovremmo andare a correre in Qatar. Credo che si dovrebbero stabilire delle condizioni politiche di base che consentano a uno sport di andare in un determinato luogo. Alcuni Paesi sono obsoleti e, quindi, penso che la F1 o la FIFA dovrebbero semplicemente dire di no, piuttosto che prendere educatamente i soldi offerti”.

F1 GP Abu Dhabi 2022, Yas Marina: Sebastian Vettel (Aston Martin Racing) al via del giro di pista a piedi d'addio alla F1F1 GP Abu Dhabi 2022, Yas Marina: Sebastian Vettel (Aston Martin Racing) al via del giro di pista a piedi d'addio alla F1

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LA RIVOLUZIONE F1 2022 Non è mancato neppure un giudizio non troppo entusiastico sulla rivoluzione tecnica che ha portato gli ingegneri a stravolgere le monoposto del 2022, fortemente voluta per incrementare i sorpassi e migliorare lo show in pista: “Credo che sarebbe stato meglio mantenere le regole precedenti. L’obiettivo era quello di avere più spettacolo e sorpassi, ma le lotte ravvicinate sono state solo un po’ più facili e la grande rivoluzione che avevano annunciato non c’è stata”. Un po’ più positivo, invece, il parere sul budget cap che, polemiche a parte, dovrebbe effettivamente dare la chance anche alle scuderie meno attrezzate di competere al vertice: “Il processo è appena cominciato e credo che abbia il potenziale per ridurre il divario tra i team. Grazie al tetto di spesa, sul lungo termine non saranno soltanto le squadre più ricche a vincere. Ma questo, comunque, inizierà a succedere solo in un orizzonte di cinque anni”.


Pubblicato da Salvo Sardina, 20/11/2022
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