L’ingegnere ha chiesto un periodo di pausa per “motivi personali”. A 10 giorni da Melbourne, le ragioni sembrano legate al pessimo inizio di 2019
DISASTRO L’inizio di 2019 della Williams è stato a dir poco disastroso, con la FW42 arrivata a Barcellona quando i test precampionato erano già partiti da due giorni e mezzo. Un ritardo che assume quasi i contorni della resa, visto che la monoposto di Grove anche in pista è risultata parecchio distante da tutte le rivali, incassando una bocciatura senza mezzi termini anche da Robert Kubica (oltre che dal cronometro). E, a dieci giorni da Melbourne, salta la prima testa: quella del direttore tecnico Paddy Lowe.
MOTIVI PERSONALI Inevitabile che, a fronte di un ritardo prestazionale e organizzativo (ancor più che economico), fosse proprio il grande capo dei tecnici a finire sotto inchiesta. A Barcellona, però, l’ingegnere inglese aveva minimizzato la questione, dichiarando di non sentirsi sulla graticola e di aver trovato la direzione giusta per risolvere i problemi. Prima che la Williams confermasse la notizia, l’indiscrezione sulla separazione era stata lanciata dal quotidiano d'Oltremanica Daily Mail, secondo cui sarebbe stato proprio Lowe a chiedere un periodo di aspettativa per “motivi personali”.
RECORD NEGATIVO 56 anni, Paddy Lowe è arrivato a inizio 2017 dalla Mercedes, come “contropartita” per l’affare che ha portato Valtteri Bottas a Brackley. Oltre a ricoprire il ruolo di direttore tecnico in uno dei momenti più neri della storia del team di Sir Frank, Lowe detiene anche alcune azioni della Williams. Sua la responsabilità anche del progetto della monoposto 2018, quella stessa FW41 che ha chiuso la stagione all’ultimo posto in classifica costruttori con Lance Stroll e Sergey Sirotkin: un clamoroso record negativo mai raggiunto prima.
C'È L’UFFICIALITA’ Certo non è possibile escludere che il cinquantaseienne ex Mercedes possa tornare nell’organigramma o comunque restare in qualche modo legato al team. Tuttavia, considerando la situazione drammatica di questo 2019 dalle premesse addirittura peggiori rispetto alla passata stagione vissuta da fanalino di coda, i “motivi personali” sembrano potersi ricondurre al pessimo stato di forma, in pista e in fabbrica, della storica scuderia inglese. Che si ritrova adesso senza direttore tecnico a soli dieci giorni dal Gran Premio d'Australia che inaugurerà il mondiale...