I FATTI DI ZANDVOORT Il GP Olanda ha avuto una coda polemica con le teorie del complotto esplose sul web riguardo il ritiro di Yuki Tsunoda. Il giapponese sarebbe stato invitato dall'AlphaTauri a rientrare in pista e a ritirarsi definitivamente provocando una Virtual Safety Car in moda permettere a Max Verstappen di restare al comando anche dopo il pit stop, invece di venire scavalcato dalla coppia Mercedes. Una teoria che si appoggiava sulle comunicazioni radio tra il pilota e il muretto box, ma piuttosto inconcepibile considerando come l'attuale Red Bull goda di un vantaggio prestazionale, e soprattutto di classifica, che rende del tutto superfluo pensare a una richiesta di aiuto così rischiosa e antisportiva all'altro team di sua proprietà.
LA REPLICA DI ALPHATAURI E MAX L'eco di queste teorie del complotto è stato tale che la stessa AlphaTauri nei giorni seguenti ha pubblicato un comunicato sui propri profili social, bollandole come ''inaccettabili, false e completamente irrispettose''. Nella conferenza stampa del giovedì a Monza, anche Verstappen è intervenuto sulla questione: ''Sono felice che abbiano pubblicato quella dichiarazione come abbiamo fatto anche noi con molte altre vicende per affrontare le cose. È così che dovrebbe essere. Ma alla fine queste cose non dovrebbero nemmeno succedere perché prima di tutto pensare a questo genere di cose è già ridicolo, perché pensi che sia davvero possibile in questo sport?''.
IN DIFESA DI HANNAH Nel mirino degli odiatori da tastiera è finita anche Hannah Schmitz, capo degli strateghi Red Bull salita alla ribalta con le ottime decisioni prese nel corso dei gran premi di questa stagione. Verstappen ha definito ''terribile'' l'accanimento nei confronti della donna, aggiungendo: ''Penso che Hannah sia una persona molto forte e sa cosa sta facendo. Non abbiamo bisogno di parlare faccia a faccia di questo, inoltre penso che Hannah non sia qui questo fine settimana. Ma di sicuro quando la vedrò, forse ne parleremo, ma d'altra parte non dovremmo dargli troppa attenzione perché queste persone non se lo meritano''.
L'ATTACCO AI SOCIAL Verstappen si è poi concentrato sull'annoso problema dei social network, vero megafono per ogni genere di teoria e anche per violenti attacchi verbali nei confronti del prossimo: ''Quando lasci tutto aperto sui social media, tutti possono dire quello che vogliono. Penso che si debba fare molto di più sull'odio. Sembra che queste aziende ci abbiano lavorato un po' su, ma non è ancora abbastanza perché puoi creare altri tipi di account e puoi andare avanti. Anche se bloccano il tuo indirizzo IP, puoi farlo da qualche altra parte. Le persone sono abbastanza intelligenti da aggirarlo. Quindi sicuramente devono trovare una soluzione per questo perché ovviamente i social media stanno crescendo. Penso che in generale siano un'ottima cosa e un ottimo strumento da avere, ma alcune parti sono un po' negative''.