Eric Silbermann, addetto stampa della Honda all'epoca, ricorda l'atmosfera dopo lo scontro tra Senna e Prost nel 1989 a Suzuka
IMMAGINE SIMBOLO Proprio 30 anni fa, era il 22 ottobre 1989, la rivalità tra Ayrton Senna e Alain Prost sfociò probabilmente nel suo episodio più famoso. A Suzuka, i due vennero a contatto alla staccata della Casio Triangle, la chicane che precede il rettilineo d'arrivo. Mentre il francese, in vantaggio di 16 punti in classifica generale, scese dalla sua McLaren e si ritirò immediatamente dal GP Giappone, Senna venne aiutato dai commissari di percorso a ripartire. La superiorità della MP4/5 era tale che, nonostante l'incidente e la successiva sosta per sostituire l'ala anteriore, Senna riuscì a rimontare fino a togliere la vittoria ad Alessandro Nannini. Successo che però venne rapidamente consegnato all'italiano, grazie alla squalifica del pilota della McLaren, reo di aver tratto vantaggio dalla spinta dei commissari e di aver tagliato la chicane.
F1, GP Giappone 1990: il contatto tra Alain Prost (Ferrari) e Ayrton Senna (McLaren)
IL FIGLIO PREDILETTO Prost si assicurò così il suo terzo titolo mondiale, mentre tra Senna e la FIA iniziò una battaglia che vide la Superlicenza del brasiliano ritirata e poi restituita giusto in tempo per farlo partecipare al campionato 1990. Campionato che, con Prost passato alla Ferrari, vide Senna servire la sua vendetta sempre sul tracciato di Suzuka, con l'incidente al via tra i due che gli consegnò matematicamente l'iride di quell'anno. Eric Silbermann, addetto stampa della Honda in quel periodo, ha ricordato l'atmosfera che si respirava in McLaren all'epoca: "Penso che sia giusto dire che Senna era ormai il figlio prediletto della Honda e Prost quello sulla difensiva, in quanto pilota affermato che doveva affrontare un giovane talento".
COME VETTEL E LECLERC La coesistenza tra il campione affermato e il giovane in rampa di lancio, anche se Senna ai tempi vantava già il titolo iridato del 1988, è uno scenario che Silbermann rivede anche nella Ferrari del giorno d'oggi: "Non è diverso da quello che Prost aveva fatto con Niki Lauda e ora lo vediamo con Charles Leclerc e Sebastian Vettel. È solo un dato di fatto nelle corse automobilistiche, sei il miglior e poi arriva un giovane pilota che è più rapido, più veloce, più entusiasta...".
F1 GP Belgio 2019, Spa Francorchamps, Charles Leclerc e Sebastian Vettel (Ferrari)
BIG IN JAPAN Tornando al 1989, Silbermann ricorda le reazioni del pubblico alla squalifica di Senna, il quale in Giappone godeva di una adorazione assoluta da parte dei fan: "Al momento, non penso che le persone stessero considerando la possibilità che avesse fatto qualcosa di illegale rientrando in pista con una spinta e tagliando la chicane. Pensavano solo: 'Dannazione, vincerà comunque!'. Poi però Ayrton non è salito sul podio. Ricordo che tutti erano molto contenti per Nannini, perché era un vero personaggio e aveva fatto bene in gara - era la sua prima vittoria - ma poi sono iniziate tutte le recriminazioni. A quel tempo Ayrton era già trattato un po' come un dio in Giappone. Era un'epoca diversa e ricordo che lo stesso Soichiro Honda (fondatore e ai tempi presidente del colosso giapponese, ndr) veniva a Suzuka e parlava con i piloti".