UNO CONTRO TRE La Ferrari, partita benissimo in questo 2022, ha perso alla distanza la sfida con la corazzata Red Bull. Ad affossare la Rossa sono stati problemi di affidabilità, strategie spesso imperfetto ed errori nei pit stop che hanno avuto un peso specifico elevatissimo nel duello con il team austriaco, quasi sempre impeccabile sotto ognuno di questi aspetti. Ragionando su ciò, Gerhard Berger ha sottolineato un aspetto che ha probabilmente avuto un ruolo importante su quanto accaduto: la ''solitudine'' di Mattia Binotto contro una squadra che poggia invece su tre figure cardine come Chris Horner, Helmut Marko e Adrian Newey.
L'ESEMPIO RED BULL Berger, che a Maranello ha vestito i panni del pilota in due occasioni tra gli anni '80 e '90, ha dichiarato all'agenzia di stampa PA: ''Servono diverse spalle su cui distribuire il carico, così come fa la Red Bull con Helmut Marko, Christian Horner e Adrian Newey. Binotto sta facendo un ottimo lavoro. Ha trasformato la macchina, che non era competitiva da molto tempo, e la squadra. È un buon leader, ma dovrà rinunciare ad alcune aree di responsabilità a favore di valide persone''.
UN EX PILOTA? In effetti, in casa Ferrari è sempre Binotto ad affrontare in prima persona le varie problematiche, mentre un ruolo di supporto ma anche di secondo piano ce l'ha il direttore sportivo Laurent Mekies. Ciò che manca da tempo è una figura come un ex pilota che faccia da collante tra le varie anime della scuderia. In casa Red Bull hanno il già citato Marko, mentre alla Mercedes questo ruolo fondamentale è stato ricoperto per tanti anni dal compianto Niki Lauda. Introdurre un profilo simile potrebbe essere un passo importante verso quello che suggerisce, con buone fondamenta, Berger.