STAGIONE COMPLICATA Il 2022 è stato un anno molto duro per Mick Schumacher, non a caso terminato con la perdita del sedile da titolare alla Haas finito al rientrante Nico Hulkenberg. Il figlio d'arte è finito sotto esame dopo pochi gran premi, anche a causa dei pesanti incidenti avuti in Arabia Saudita e a Montecarlo. La sua posizione all'interno del team americano è diventata presto traballante e, come effetto secondario, ha portato a tensioni sempre maggiori tra lo zio Ralf e il team principal Gunther Steiner.
STEINER RESPINGE LE ACCUSE Il team principal della Haas è stato a più riprese attaccato da Ralf Schumacher, ora opinionista per Sly Germania. Il fratello di Michael ha espresso giudizi taglienti sull'operato di Steiner e sulla gestione del nipote, ma il manager altoatesino ha sempre respinto ogni accusa: ''Non abbiamo giocato a nessun gioco per tre mesi, non è che sapevamo cosa stavamo facendo e non glielo stavamo dicendo - ha spiegato Steiner a Sport Bild riguardo il lungo periodo in cui Schumacher è rimasto in bilico tra conferma e sostituzione - Abbiamo aspettato a lungo per vedere cosa fosse meglio per noi e ci siamo presi il nostro tempo. Non stavamo ritardando''. Anche l'italiano ha però ammesso che la situazione creatasi non fosse l'ideale per Mick: ''Ovviamente aveva sospettato qualcosa, non vive sulla Luna''.
RALF SNOBBATO Riguardo al suo detrattore Ralf, Steiner ha spiegato di non aver avuto interesse a replicare ai suoi numerosi commenti negativi, accusandolo di voler ''provocare una risssa pubblica'': ''Non mi interessa. Io faccio quello che faccio e lui può dire quello che vuole. Non mi interessa rispondere perché non sono un auto-promotore. La mia decisione non è stata certamente influenzata dal comportamento di Ralf''.