TANTE CONCAUSE Tra le cause che hanno portato ai tanti cedimenti sui pneumatici nelle fasi finali del Gran Premio della Gran Bretagna sulle monoposto di Lewis Hamilton, Valtteri Bottas e Carlos Sainz domenica scorsa, oltre alla prolungata usura per via di stint di circa 40 giri, c'è stata anche la possibilità di aver raccolto detriti in pista e che alcuni di questi si siano andati a depositare o a incastrarsi in alcuni punti specifici del tracciato, come in prossimità del cordolo più corto presente alle Becketts quest'anno.
VECCHIA CONFIGURAZIONE Proprio alle mitiche curve nella parte veloce abbiamo visto, nel corso del weekend, tanta polvere sollevata da diverse monoposto, che sconfinavano sulla terra essendo divenuto quel cordolo troppo breve. Il pilota della Renault, Esteban Ocon, tra i primi ha sostenuto tale ipotesi, confermata da Mario Isola, responsabile del Motorsport Pirelli: ''Probabilmente alcuni dei tagli che abbiamo riscontrato venerdì sono stati causati da questo, e dal fatto che alcuni detriti sono rimasti intrappolati nel cordolo. Ovviamente parlo di alcuni tagli sulla gomma. Stanno lavorando per ripristinarlo ed è una cosa buona, una piccola modifica che aiuterà a risolvere il problema''.
F1, GP Gran Bretagna 2020: Lewis Hamilton (Mercedes) nel giro finale
TAGLI NEL WEEKEND I cedimenti sulle gomme delle Mercedes di Hamilton e Bottas e della McLaren di Sainz, non sono stati gli unici riscontrati nel corso del weekend. Lo stesso Ocon, di nuovo Bottas, ma anche Vettel e Verstappen, nel corso del weekend hanno riportato ai box gomme con presenti tagli sul battistrada. ''C'erano tagli piuttosto profondi, così abbiamo spiegato alla FIA che quelle gomme non erano sicure e ci hanno autorizzati a cambiarle. C'è da dire che in alcune curve le auto vanno molto esterne, toccando aree fuori della pista dove già inizia la ghiaia. I tagli nelle qualifiche sono stati causati, penso, principalmente da questa ghiaia portata in pista, ad esempio da Hamilton quando si è girato, e quando la gomma è calda è molto morbida e più soggetta a danneggiarsi''.