Jean Pierre Jabouille ha firmato una delle vittorie allo stesso tempo più importanti e meno considerate della storia della Formula 1, a Digione il 1 luglio 1979. Quel giorno, al volante della Renault , conquistò il primo successo di sempre per una monoposto spinta dal motore turbo nel ''suo'' Gran Premio di Francia, anche se quel trionfo fu oscurato dall'incredibile duello di cui all'ultimo giro furono protagonisti Gilles Villeneuve con la Ferrari e il suo compagno di squadra René Arnoux. Eh già, perché nonostante la storia sia stata raccontata mille volte, nell'immaginario collettivo quella vittoria se la giocarono i due duellanti all'ultima staccata, mentre invece - mal considerato dalle telecamere - davanti a tutti c'era Jabouille e di oltre 14'', a scrivere la storia per la casa francese e non solo, guidando quella ''teiera gialla'' che tanto fumo produceva e che tanto era stata bistrattata nelle uscite precedenti, fino a (e anche dopo) quel successo.
LA CARRIERA Nella storia della Formula 1 Jabouille occupa un posto di riguardo, non un campione, ma un ottimo pilota capace di vincere in due occasioni (l'altra fu l'anno seguente, nel 1980, al Gran Premio d'Austria di Spielberg) e di conquistare sei pole position, nonostante l'affidabilità delle auto che guidava non gli abbia consentito mai di esprimere tutto il suo talento. I freddi numeri, infatti, parlano di appena dieci gran premi conclusi su un totale di 49 partecipazioni, poco più del 20%. Nel massimo campionato debuttò nel 1974 con la Williams della scuderia Iso Marlboro, senza però riuscire a qualificarsi per la gara domenicale in entrambe le occasioni, proprio su quelle due piste che lo vedranno un giorno vincitore, Digione e Spielberg. Del 1975 è il primo GP, con la Tyrrell (fu 12°), mentre l'anno seguente la Renault lo fece correre in cinque occasioni ma non vide mai il traguardo. Anche nel 1978 vide la bandiera a scacchi solo cinque volte su 14 GP e nel 1979, l'anno della prima affermazione, concluderà solo tre gare. Pensate che nel 1980 andrà meglio? No, appena due volte (tra cui la vittoria in Austria) su 13 arrivò fino alla fine, fratturandosi tra l'altro le gambe in un incidente occorso nel penultimo appuntamento iridato, in Canada. Passato alla Ligier per il 1981 riuscì a correre in altre tre occasioni ritirandosi ogni volta e decidendo di porre fine alla sua carriera in Formula 1.
It marks another sad moment in French motorsport after the passing of both Patrick Tambay and Philippe Streiff in December. Jean-Pierre, Patrick and Philippe will forever be in our thoughts. pic.twitter.com/bTZgEyy0R9
— BWT Alpine F1 Team (@AlpineF1Team) February 2, 2023
EPILOGO Proseguirà a correre nel campionato turismo nazionale, prima di diventare pilota Peugeot giungendo due volte terzo alla 24 ore di Le Mans, nel 1992 e nel 1993, con la mitica 905. Nel 1994 appenderà il casco al chiodo promosso dirigente della casa transalpina e sostituendo Jean Todt nel ruolo di direttore sportivo, fino al 1995 quando, dopo la fornitura dei propulsori alla McLaren, passerò a occuparsi di automobilismo a livello nazionale. Nato a Parigi il 1 ottobre 1942, si spegne a 80 anni giovedì 2 febbraio 2023, a breve distanza dai suoi connazionali e colleghi dell'epoca Patrick Tambay e Philippe Streiff. La Alpine F1 lo ricorda così su Twitter: ''Un umile pilota, un brillante ingegnere e un pioniere del nostro sport. Jean-Pierre è stato un vero pilota. Ha guidato il viaggio della Renault in F1 nel 1977 con il suo atteggiamento resiliente e coraggioso. È stato il primo vincitore di un Gran Premio per la Renault nel 1979, un momento fondamentale nel viaggio della Renault in Formula 1. La sua determinazione e dedizione al successo hanno ispirato molti, e questi valori rimangono centrali per l'attuale squadra nei suoi colori ora blu di Alpine. Siamo dove siamo oggi grazie a Jean-Pierre e la sua eredità sopravvive. Vorremmo porgere le nostre più sincere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici intimi''.