Anche quest'anno Drive to Survive ha colto nel segno, regalando retroscena inediti sulla stagione dello scorso anno che stanno facendo molto discutere gli appassionati. Al centro dell'attenzione c'è ancora una volta Gunther Steiner - divenuto suo malgrado una star internazionale proprio grazie alla docuserie di Netflix - e in particolare i suoi commenti durissimi sul rendimento di Mick Schumacher.
LE CRITICHE DI STEINER Nell'episodio incentrato sul pilota tedesco e intitolato ''Tale padre, tale figlio?'' vengono mostrate tutte le difficoltà incontrate da Schumacher nel corso del 2022, culminate con i due spaventosi incidenti in Arabia Saudita e a Montecarlo che avevano messo a serio rischio la sua permanenza in Haas già ben prima del divorzio poi consumatosi in autunno. A Jeddah, il figlio del grande Michael distrusse in qualifica la sua monoposto, provocando danni quantificati tra il mezzo milione e il milione di dollari. Le telecamere di Netflix hanno ripreso Steiner commentare così l'incidente con il proprietario del team Gene Haas: ''Gli ho dato un anno per imparare e cosa fa alla seconda gara? Distrugge l'auto cazzo, solo perché l'altro è più veloce'' L'americano gli risponde: ''Fai due chiacchiere con Schumacher, gli sta entrando in testa''.
SCHUMACHER NON INTERESSATO Solo cinque gare dopo, però, Schumacher è vittima di un altro pesante schianto nel Principato, con la vettura che addirittura si spezza in due. I due capi della Haas tornano a confrontarsi ripresi dalle telecamere, con Haas che commenta: ''Ha bisogno di talento, ma non puoi sviluppare il talento. Quella è l'area di passaggio dell'uomo morto che cammina''. Steiner replica lapidario con un modo di dire inglese che possiamo tradurre così: ''Se non cresce rapidamente, lo sarà presto...''. Con l'avvio della stagione 2023 di F1, nella quale Schumacher veste il ruolo di pilota di riserva della Mercedes, l'agenzia di stampa Reuters ha chiesto al diretto interessato un commento sulla vicenda, ma il tedesco è apparso poco interessato: ''Non l'ho visto, è una scelta personale. Non sento necessariamente il bisogno di guardarmi in tv, credo''.