DUE PUNTI DI VISTA Prosegue il dibattito su 'Drive to Survive', la docuserie di Netflix che con le sue prime tre stagioni ha riscosso un grande successo di pubblico. Tra i protagonisti del paddock c'è uno schieramento di critici che sottolinea come le vicende vengano ricostruite in maniera troppo libertina senza restare fedeli alla realtà e chi invece apprezza come in questo modo il seguito della F1 stia crescendo in modo esponenziale.
SAINZ E IL LATO POSITIVO Il più critico a riguardo è sicuramente Max Verstappen, il quale ha anticipato di essersi negato alle interviste per la quarta stagione di 'Drive to Survive'. Senza arrivare a questi livelli, anche Carlos Sainz ha però voluto esprimere qualche critica al prodotto di Netflix. Lo spagnolo, intervistato dalla rivista GQ, ha inizialmente sottolineato gli aspetti positivi della docuserie: ''Sui social media, ho sicuramente sentito un bel cambiamento nel seguito di questo sport da parte dei fan americani. Penso che ovviamente Netflix abbia avuto il maggiore impatto su questo. Come sport, siamo sempre stati a porte relativamente chiuse e Netflix ha permesso ai fan in America e in tutto il mondo di vedere le personalità dei piloti''.
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SAINZ E IL LATO NEGATIVO Allo stesso tempo, però, anche Sainz ha voluto sottolineare come gli autori di Netflix tendano a mostrare delle situazioni molto diverse da come sono realmente. Lo spagnolo ha ricordato l'episodio ''Dobbiamo parlare della Ferrari'' che, nella stagione di 'Drive to Survive' relativa al campionato 2020, analizzava la rottura tra il team di Maranello e Sebastian Vettel: ''L'episodio della terza stagione sulla Ferrari non è eccezionale. Sono rimasto relativamente deluso quando l'ho visto perché la Ferrari è molto più bella, molto più grande, molto meglio di come appare. Stavamo attraversando un momento difficile e penso che tutte le grandi squadre di ogni singolo sport abbiano attraversato anni difficili. E ora siamo sulla via del ritorno''.