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A Gedda, la Red Bull ha portato a casa la seconda doppietta consecutiva, confermando la superiorità schiacciante sui rivali già mostrata nel precedente GP Bahrain. Nel box del team austriaco, però, l'atmosfera non è affatto rilassata come ci si aspetterebbe. Max Verstappen, infatti, non si è accontentato di risalire in seconda posizione dalla quindicesima sulla griglia di partenza e ha cercato in tutti i modi di portarsi all'attacco di Sergio Perez, nonostante qualche preoccupazione per dei rumori sulla sua monoposto che gli hanno fatto temere un possibile nuovo inconveniente meccanico dopo quello avuto in qualifica sabato. Alla fine, il due volte iridato si è accontentato di soffiare al messicano il giro più veloce in gara proprio all'ultimo passaggio, mantenendo così la leadership in classifica generale proprio grazie al punto bonus così guadagnato.
MAX CONTRARIATO L'andamento del weekend del GP Arabia Saudita, e l'inconveniente tecnico di sabato, hanno lasciato scontento Verstappen e l'olandese lo ha chiaramente mostrato nella conferenza stampa successiva alla gara, sia attraverso il linguaggio del corpo sia con le parole: ''Personalmente, non sono contento. Non sono qui per essere secondo, soprattutto quando lavori molto duramente in fabbrica per arrivare qui in buone condizioni e assicurarti che tutto sia a posto e poi invece devi fare una gara di rimonta. Una cosa che non mi dispiace fare, ma quando stai combattendo per un campionato e sembra che siano solo due macchine a lottare per ciò, dobbiamo assicurarci che le due vetture siano affidabili''. Data la superiorità Red Bull, anche Verstappen sembra riconoscere che l'unico ostacolo tra sé e il terzo titolo può essere il compagno di squadra Perez.
LA GESTIONE RED BULL Il muretto del team austriaco nel finale di gara ha cercato in tutti i modi di conservare il risultato senza rischiare il disastro con una pericolosa battaglia. La gestione dei due piloti è stata difficile, con Verstappen che spingeva e Perez che di conseguenza si rifiutava di girare sul ritmo richiesto dal suo ingegnere di pista. Alla fine è stata la Red Bull a cedere, dicendo ai piloti che erano liberi di spingere: ''Non credo che volesse quella risposta!'' ha dichiarato sorridendo il team principal Chris Horner, il quale ha poi spiegato che in mattinata c'era stato un briefing con i piloti proprio per gestire questa possibile situazione: ''Abbiamo una grande macchina e due grandi piloti. Abbiamo parlato di ordini di squadra in un briefing domenica mattina e abbiamo detto che erano liberi di correre, ma in maniera pulita. Entrambi sono molto competitivi, ma oggi per Checo è stato il miglior gran premio, soprattutto dopo la ripartenza con le gomme dure. Ha immediatamente costruito un gap di cinque secondi e poi l'ha mantenuto e l'ha gestito e tutto il merito va a lui''.
LE CRITICHE DI ROSBERG Il clan Verstappen fatica in ogni caso ad accettare i risultati positivi di Perez e lo si è visto anche a fine gara, quando il padre Jos era impassibile mentre attorno a lui i meccanici Red Bull stavano festeggiando il messicano appena sceso dalla monoposto. Nico Rosberg, che di tensioni tra compagni di squadra se ne intende dopo gli anni vissuti in Mercedes con Lewis Hamilton, ha criticato l'atteggiamento di Max nel weekend di Gedda: ''Non è bello vederlo, davvero. Inoltre, sabato ha lasciato la pista molto velocemente e apparentemente ha saltato la riunione del team, questo è quello che ci è stato detto. Questo non è un buon approccio, non è una buona mentalità all'inizio della stagione, quando il team ha fatto un lavoro così brillante con la macchina e sta lavorando così duramente. Potrebbe essere un po' più gentile, direi''.