NUOVA BUFERA Si era appena calmata la tempesta legata allo sforamento del budget cap che la Red Bull e Max Verstappen sono tornati al centro delle critiche. Il rifiuto dell'olandese di cedere la sesta posizione a Sergio Perez al termine del GP Brasile ha scatenato gli appassionati sui social, in molti casi con commenti deprecabili. Come avvenuto per la questione relativa al tetto di spesa, ancora una volta l'olandese e la scuderia austriaca hanno voluto denunciare pubblicamente il clima d'odio montato nei propri confronti.
LA DENUNCIA DI MAX Nel giovedì di Abu Dhabi, Verstappen ha spiegato così il suo disprezzo per quanto letto negli ultimi giorni sui social media: ''Tutte le cose che ho letto sono piuttosto disgustose. Dopo l'ultima gara, sono stato dipinto molto male nei media, ma non avevano un'immagine chiara della vicenda. Sminuirmi in quel modo è ridicolo. Ancora di più, hanno iniziato ad attaccare la mia famiglia, mia sorella, mia madre, la mia ragazza e mio padre. Quando tua sorella ti scrive che sta diventando troppo, ciò dice abbastanza. Mi colpisce perché non puoi attaccare la mia famiglia. Per me, questo va troppo lontano quando non hai nemmeno i fatti di ciò che stava realmente accadendo. E questo deve assolutamente finire. Se hai un problema con me, va bene, ma non dare la caccia alla mia famiglia perché è semplicemente inaccettabile''. Purtroppo, bisogna dire che ad avvelenare ulteriormente il clima è stato un commento, poi rimosso, postato da sua madre Sophie Kumpen su Instagram.
L'ATTACCO AI MEDIA Un aspetto fondamentale della vicenda rimane il motivo misterioso del rifiuto di Verstappen a Interlagos. Perez ha spiegato di non esserne a conoscenza neppure ora, negando che possa essere il suo incidente nelle qualifiche del GP Monaco in quanto assolutamente involontario. Neanche il due volte campione del mondo ha voluto specificare le sue ragioni, ma si è molto arrabbiato con i media, ''colpevoli'' di avere avanzato l'ipotesi che tutto potesse ricondursi a quell'episodio: ''Sono solo un po' stufo di tutte queste stronzate. Non appena c'è qualcosa di negativo, deve essere evidenziato. È piuttosto disgustoso far parte di tutto ciò quando, alla fine, non ho nemmeno fatto niente di male''.
IL COMUNICATO RED BULL Sulla vicenda è intervenuta anche la Red Bull, con un comunicato che cerca di chiarire come sono avvenuti i fatti di Interlagos e che denuncia ancora una volta gli attacchi deprecabili avvenuti tramite le piattaforme social: ''Come squadra abbiamo commesso degli errori in Brasile. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata nell'ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per uno scenario del genere prima della gara. Purtroppo, Max è stato informato solo all'ultima curva della richiesta di rinunciare alla posizione senza che tutte le informazioni necessarie fossero trasmesse. Questo ha messo Max, che è sempre stato un giocatore di squadra aperto e leale, in una situazione compromettente con poco tempo per reagire, il che non era nostra intenzione. Gli eventi che sono seguiti dal punto di vista dei social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo online nei confronti di Max, Checo, del team e delle rispettive famiglie è scioccante e triste e sfortunatamente è qualcosa che noi come sport dobbiamo affrontare con deprimente regolarità. Non c'è posto per questo nelle corse o nella società nel suo insieme e dobbiamo fare ed essere migliori. Alla fine questo è uno sport, siamo qui per gareggiare. Minacce di morte, lettere di odio, vetriolo nei confronti dei membri della famiglia allargata sono deplorevoli''.