CHI DI BUDGET CAP FERISCE... Dopo essere finita nella bufera per lo sforamento del budget cap nel corso del 2022, infrazione per la quale è stata condannata dalla FIA a una multa di 7 milioni di dollari più un riduzione delle ore di lavoro in galleria del vento a disposizione il prossimo anno, ora la Red Bull pregusta che lo stesso problema possa coinvolgere altri team il prossimo anno, quando verranno verificate le documentazioni economiche relative all'attuale campionato.
SEI SQUADRE A RISCHIO A spiegare i sospetti del team campione del mondo in carica è stato Helmut Marko, in un'intervista rilasciata ad Auto Motor und Sport: ''Penso che allo stato attuale sei squadre siano sopra al budget cap. L'inflazione è qualcosa che non era calcolabile fino a quel punto, soprattutto quando si tratta di costi energetici''. Sull'argomento si era già espresso il team principal Chirs Horner, durante la conferenza stampa tenuta subito dopo la pubblicazione della sentenza della FIA. Il manager britannico aveva dichiarato: ''Il pericolo per il 2022 potrebbe essere sei squadre in violazione del budget cap. C'è la possibilità che diversi team, molti dei quali lo hanno dichiarato nelle riunioni della F1 Commission, lo superino quest'anno''.
NON CAMBIA NULLA Parlando dell'efficacia del nuovo regolamento economico, Marko ha espresso i suoi dubbi: ''Finora, il limite di budget non ha cambiato nulla. Devi solo svilupparti meglio degli altri. Ovviamente ci fa male avere meno ore in galleria del vento, ma ne avevamo già meno dopo aver vinto il campionato Costruttori. Alla fine, dipende sempre dalla qualità del personale''. Come sempre, l'austriaco non ha mancato di mandare una frecciata ai rivali della Mercedes: ''Per il primo anno le regole erano vaghe e hanno reagito in ritardo con chiarimenti. Abbiamo fatto controllare tutto a Ernst & Young (società di consulenza e revisione contabile, ndr) e pensavamo di avere un margine di sicurezza di tre milioni. Alla fine erano solo 400.000 dollari. Con quei soldi, fanno un'ala anteriore per Hamilton mentre la Haas costruisce un'auto completamente nuova''.
IL CASO SKY Nel frattempo, sembra rientrare la crisi diplomatica che ha portato la Red Bull a boicottare i microfoni del network Sky dopo alcune frasi del giornalista britannico Ted Kravitz sul discusso finale del campionato 2021. Billy McGinty, produttore per Sky Sports Gran Bretagna, si è recato presso la sede britannica della scuderia per riallacciare le relazioni, supportato nell'iniziativa da Liberty Media. Nel weekend del GP Brasile, piloti e personale della Red Bull dovrebbero tornare a parlare con i giornalisti di tutto il gruppo Sky.