Immaginate una coppia piloti esplosiva con Lando Norris al fianco di Max Verstappen al volante di una monoposto di Formula 1? Per farlo, non dovete viaggiare poi così tanto con la fantasia, considerando che i due sono anche molto amici e che sono soliti condividere l’abitacolo, ad esempio, nelle gare eSport per mantenersi in allenamento lontano dai weekend iridati. Eppure, il dream team che si ricompone abitualmente nel virtuale ha rischiato di essere tale anche nelle gare in carne e ossa (o in bulloni e pistoni, se preferite): parola di Helmut Marko, il grande capo del Red Bull Junior Team che, da grande conoscitore delle categorie giovanili e da vero e proprio squalo del talent scouting, ha ammesso di aver provato a portare il giovane Lando, astro nascente dell’automobilismo britannico, arrivato a Sochi a sfiorare la prima vittoria in F1 con la “piccola” McLaren, al fianco di Max.
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IL DREAM TEAM Il manager ed ex pilota austriaco, intervistato dal quotidiano Osterreich, ha infatti voluto fare il punto sulla situazione dei giovani piloti in griglia, svelando il retroscena di un precedente contatto con l’entourage di Norris: “Ho osservato molto attentamente Lando, anche se Max è ancora al top della mia personale classifica. In realtà abbiamo anche avuto delle conversazioni con lui, ma è legato all’ambiente McLaren con accordi di lungo termine. E abbiamo preferito dunque restare fedeli al nostro programma giovani”. Non è mancato neanche un commento su George Russell, l’altra stellina del motorsport di Sua Maestà in procinto di fare il grande salto in Mercedes: “Vedremo quanto è davvero bravo soltanto nella prossima stagione. Hamilton? Credetemi, ci sono altri piloti che avrebbero comunque vinto il campionato del mondo al volante di quella Mercedes”.
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LA LOTTA IRIDATA Impossibile ovviamente non esprimere un parere anche sulla lotta per il titolo mondiale che, secondo gran parte degli osservatori, vede l’asso olandese favorito anche per via delle prossime piste in calendario. “Prima di tutto – ha proseguito Marko, facendo riferimento alla leadership persa proprio con il secondo posto di Sochi – dobbiamo tornare a comandare la classifica generale. Ma è vero che la maggioranza dei circuiti in arrivo saranno favorevoli alla Red Bull. Guardando indietro, sono davvero orgoglioso di aver avuto il coraggio di portare Max in F1 quando aveva ancora solo 16 anni. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che fosse la scelta giusta. È sempre super concentrato e non c’è niente che riesca a distrarlo dall’obiettivo di vincere”.