Il modo migliore per spegnere le luci su una stagione da record? Realizzare - letteralmente - un pit stop al buio! E' questa l'ultima incredibile sfida studiata dai creativi della Red Bull e raccolta dai meccanici della scuderia austriaca. Un'impresa battezzata ''Pitch Black Pit Stop'' che ha obbligato i protagonisti a fare affidamento solo sull'intuito, sulla memoria muscolare, sul tatto e sul lavoro di squadra.
Red Bull Pitch Black Pit Stop
SFIDA QUASI IMPOSSIBILE Alla base di una stagione trionfale nel corso della quale la Red Bull ha vinto 21 gran premi su 22 disputati, garantendosi sia il Mondiale Piloti sia il Mondiale Costruttori, non ci sono solo le prestazioni straordinarie della RB19 e l'impeccabile Max Verstappen, ma anche l'eccellente lavoro dei meccanici durante i pit stop. Per il sesto anno consecutivo, infatti, gli uomini della scuderia con base a Milton Keynes sono stati i migliori nei cambi gomme, tanto da assicurarsi la vittoria del DHL Fastest Pit Stop Award. Chi meglio di loro poteva dunque affrontare questa sfida? La preparazione per effettuare il cambio gomme al buio è stata minima, con tre prove effettuate da bendati presso il Red Bull Technology Campus. Il giorno della sfida, poi, i meccanici sono stati completamente immersi nell'oscurità, tanto che persino le visiere dei loro caschi sono state oscurate per limitare al massimo la visibilità.
TEMPO RECORD Il giorno della sfida, davanti a 27 telecamere specializzate nelle riprese al buio, ci sono voluti 22 addetti alle soste e 10 tentativi per raggiungere un risultato sbalorditivo. Il tutto è durato quattro ore, con delle opportune pause per il recupero fisico e psichico, e il tempo di sosta è sceso da 8,84 secondi del primo tentativo a 4,93 secondi del quarto, fino all'incredibile record di 2,84 secondi, appena un secondo più alto del record realizzato dal team nel GP Brasile 2019. Gli uomini Red Bull addetti alla produzione video hanno collaborato con specialisti dell'illuminazione a infrarossi ed esperti di visione notturna per garantire che il momento fosse catturato in alta definizione senza compromessi. Hanno inoltre sviluppato attrezzature specializzate per le riprese per garantire che la sfida fosse documentata sia su pellicola a infrarossi che normale, mentre specialisti dell'esercito sono stati chiamati a consultare l'attrezzatura per la visione notturna indossata dagli operatori dei martinetti anteriori e posteriori e dal conducente dell'auto elettrica utilizzata per le prove di pit stop.
ORGOGLIO COMPRENSIBILE L'impresa è stata salutata con grande soddisfazione da Jonathan Wheatley, direttore sportivo di Oracle Red Bull Racing: ''Il Pitch Black Pit Stop è stato una sfida che non avremmo mai potuto immaginare ma, secondo lo stile tipico della Red Bull, ci aspettiamo l'inaspettato! Togliere il senso della vista ha presentato alcuni ostacoli seri. Tuttavia, ciò che è diventato presto chiaro è quanto il team sia fluido nell'approccio, nella comunicazione, nelle capacità e nello spirito di coesione. Sono stato davvero orgoglioso della loro prestazione. Il tempo di 2,84 secondi è competitivo anche per un pit stop in pieno giorno! Non dico che mi piacerebbe spegnere le luci in una gara, ma essere in grado di farcela così, nell'oscurità totale, dimostra quanto l'equipaggio sia una macchina ben oliata e testimonia come abbiamo vinto sei DHL Fastest Pit Stop Awards consecutivi''.