Dopo il super record di velocità, la Red Bull ha stabilito un altro primato: il primo pit-stop di sempre in assenza di gravità!
RECORD SU RECORD Siamo abituati alle trovate pubblicitarie estreme dell'azienda Red Bull, ma l'ultima in ordine di tempo, quella che ha visto per protagonisti i meccanici del box del team di Formula 1 - peraltro già sotto i riflettori per il super-record di velocità stabilito in Brasile con il cambio gomme in un secondo e 82 centesimi completato sulla monoposto di Verstappen - ha qualcosa di straordinario. E di geniale. Sopra i cieli del "Centro per l'allenamento dei cosmonauti Yuri Gagarin" situato a Scelkovo (anche nota come Star City, Città delle Stelle, nei pressi di Mosca) è stato realizzato il primo pit-stop di Formula 1 in assenza di gravità.
IMPRESE FOLLI Una Red Bull RB1 del 2005, la monoposto del debutto nel Mondiale di Formula 1, è stata caricata e ancorata su un aereo Zero-G (nella fattispecie un Ilyushin Il-76 MDK) e durante i 22 secondi di discesa in picchiata che il veivolo compie per simulare l'assenza di gravità, gli uomini del team hanno effettuato il cambio gomme più estremo e dinamico della loro vita. Un'impresa folle come tante altre di cui il Live Demo Team della scuderia austriaca si è reso protagonista, come quando la monoposto del team è stata portata in vetta all'Himalaya, o sulle rive del mar morto in Giordania, o ancora nelle ripetute performance su ghiaccio, neve e nel deserto.
ESPERIENZA MEMORABILE Il capo meccanico Joe Robinson, ha commentato: "È stato più difficile di quanto pensassimo, in quelle condizioni realizzi quanto importante sia la gravità. Abbiamo dovuto effettuare il pit-stop in codizioni estreme, lavorando in modo molto diverso dal solito, ma siamo stati brillanti. Un'opportunità che capita una volta nella vita, è stato incredibile!" Anche Mark Willis, il coordinatore del team, ha raccontato: "Il mio stomaco era okay, ma la mia testa stava per esplodere! Non riuscivo a pensare in modo lineare, la mia mente non riusciva a capire cosa stesse accadendo, mi sono serviti almeno 2-3 voli di prova per riuscire a capire cosa stessimo facendo."