WEEKEND AGITATO La notizia delle dimissioni per motivi personali di Louis Carey dalla carica di CEO della Ferrari ha colto di sorpresa il team, impegnato a Yas Marina nell'ultimo gran premio della stagione 2020 di F1. La decisione ha sorpreso non solo gli osservatori esterni, ma anche chi lavora all'interno della scuderia ed è arrivata poco dopo la ripartenza di Mattia Binotto per l'Italia. Due episodi che sono stati collegati tra di loro, ma su questa teoria è arrivata pronta la smentita.
F1 GP Italia 2019, Monza: Louis Camilleri con il team principal Mattia Binotto (Scuderia Ferrari)
NOTIZIA INASPETTATA Camilleri aveva assunto il ruolo di CEO della Ferrari nel luglio del 2018, a seguito della scomparsa di Sergio Marchionne. Una ristrutturazione che aveva portato John Elkann alla presidenza del Cavallino Rampante. A raccontare lo stato d'animo della squadra è stato il diretto sportivo Laurent Mekies: ''Abbiamo appreso la notizia più o meno nello stesso momento in cui l'ha appresa la stampa. È stata una sorpresa per tutti noi quando abbiamo ricevuto la nota dal nostro presidente. È un peccato perché il livello di supporto che abbiamo ricevuto da Louis e dal nostro presidente, tramite Binotto, è stato incredibile in questi due anni. Soprattutto quest'anno, in tempo di crisi dice sempre che è questo il momento in cui scopri come vano le cose. Il supporto ricevuto è stato incredibile. La buona notizia è che il nostro presidente si è fatto avanti per il ruolo ad interim, quindi per noi non potrebbe esserci miglior modo per avere stabilità e continuità''.
NESSUN LEGAME CON BINOTTO Come detto, la notizia delle dimissioni di Camilleri è arrivata poche ore dopo la ripartenza di Binotto da Abu Dhabi verso l'Italia. Ufficialmente si è parlato di motivi di salute, ma ovviamente le speculazioni non sono mancate. Mekies ha però smentito tutto: ''La decisione di Camilleri non c'entra'' ha risposto ai microfoni di Sky Sport.