INIMITABILE Fin da quando ha esordito in F1 con la Sauber, stagione 2001, Kimi Raikkonen ha attirato le attenzioni su di sé non solo per le doti come pilota, ma anche per quel carattere decisamente particolare che ha portato Ron Dennis - suo team principal negli anni in McLaren - a soprannominarlo Iceman. Un nomignolo che gli è rimasto appiccicato per tutta la carriera e che piaceva anche al diretto interessato, tanto da farlo capeggiare sulle grafiche dei suoi caschi.
RIMANERE SE STESSI Il finlandese, ritiratosi al termine del Mondiale 2021, è stato uno dei piloti più amati dal pubblico della F1. Oltre alla riconoscenza del popolo della Ferrari per il titolo del 2007, Raikkonen è diventato un personaggio di culto proprio per quel suo modo distaccato di porsi dinanzi a tutta la routine che caratterizza il Circus, dalle tante sessioni di interviste agli eventi degli sponsor. Intervistato da Motorsport.com, Iceman ha però ammesso di non sapersi spiegare il suo successo tra gli appassionati: ''Non so perché piaccio a loro. Forse perché sono quello che sono. Coerentemente bizzarro o strano, o come volete chiamarlo. È normale per me, ma da fuori forse non lo è per tutti. Però l'ho fatto esattamente alle mie condizioni e per la maggior parte del tempo. Qua e là, devi presentarti in un altro modo. Ovviamente all'inizio è più difficile, perché cercano di porti in qualche modo. Ma se non lo fai, rinunciano a cercare di cambiarti. [...] Penso che tu possa fare ciò che le persone ti chiedono, o essere ciò che le persone ti chiedono di essere, per un po'. Ma non penso che sia molto buono o salutare a lungo termine''.
F1, GP Abu Dhabi 2021: il saluto dell'Alfa Romeo a Kimi Raikkonen
LASCIATEMI SOLO Perfettamente coerente al personaggio Raikkonen è la sua frase più celebre, quel ''Leave me alone, I know what I'm doing'' pronunciata durante il GP Abu Dhabi 2012 e diventata così iconica che alla fine l'Alfa Romeo l'ha pure citata nel saluto a Kimi scritto sulla carrozzeria della monoposto utilizzata nell'ultimo weekend di gara della carriera del finlandese. Eppure, anche verso queste parole Raikkonen pare non avere particolari sentimenti: ''No, non proprio. Alla fine, abbiamo vinto la gara e le persone che erano lì sanno davvero cosa è successo. È facile ricavarne una cosa e fare questo e quello. Alla fine, vincere una gara è un processo lungo che va dal venerdì alla domenica. Non ho sentimenti in ogni caso, nel bene o nel male, a riguardo''.