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FERRARI PIU' A SUO AGIO Complici le condizioni meteo più fresche rispetto allo scorso anno, le qualifiche del GP Ungheria 2020 hanno mostrato un generale progresso nelle prestazioni da parte di quasi tutti i team. Tra questi, anche la Ferrari riesce a migliorarsi, dopo che in Austria il passo da gambero era stato clamoroso. Su un tracciato lento e tortuoso la SF1000 nasconde i suoi deficit di motore e riesce a fare meglio della SF90, una vettura che al contrario si esaltava sulle piste veloci. Non a caso, lo scorso anno Sebastian Vettel e Charles Leclerc chiusero poi la gara ad oltre un minuto di distacco dal vincitore Lewis Hamilton. I due decimi di progresso devono dunque essere considerati il minimo sindacale per una monoposto che ha puntato tutto sul maggior carico aerodinamico, ma dopo i disastri austriaci sono una piccola dose di fiducia per l'umore degli uomini di Maranello.
MERCEDES IN PROGRESSIONE CONTINUA Allargando lo sguardo all'intero schieramento, quello che balza agli occhi è l'impressionante miglioramento dei tre team motorizzati Mercedes. La scuderia campione del mondo, reduce da un mondiale dominato, è logicamente quella che ha progredito di meno. Il passo in avanti è però tuttaltro che minuscolo: la W11 di Hamilton ha migliorato di 1,1 secondi la prestazione della W10. Si tratta del quarto miglior progresso, alle spalle di Racing Point, Williams e dell'Alpha Tauri. Per la scuderia di Faenza, che pure con Gasly non ha potuto partecipare alla Q3 per un problema tecnico, il progresso è simile a quello della Mercedes, mentre per gli altri due team che montano le power-unit sviluppate a Brixworth.
F1, GP Ungheria 2020: George Russell (Williams)
BENE LA WILLIAMS La Williams ha colto all'Hungaroring il primo doppio passaggio alla Q2 dalle qualifiche del GP Italia 2018. Un risultato persino sorprendente, nonostante i progressi rispetto al disastro del 2019 già mostrati durante i test invernali e in Austria. Il tempo di George Russell è di quasi 1,5 secondi migliore della prestazione dello scorso anno, quando il britannico già fece molto bene ottenendo il sedicesimo tempo assoluto. In quell'occasione, il talento del vivaio Mercedes si mise alle spalle anche le due Racing Point, protagoniste del più incredibile balzo in avanti nel giro di 12 mesi.
RACING POINT COME LA MERCEDES 2019 Le RP20, al centro di numerose polemiche per la loro estrema somiglianza con la Mercedes dell'anno passato, progrediscono di ben 2,7 secondi. Un miglioramento impressionante, in cui una parte viene giocata anche dalle tre minisessioni di qualifica disputate rispetto al singolo Q1 del 2019. Dicevamo della somiglianza con la W10 dello scorso anno: per curiosità, Lance Stroll ha girato due decimi sotto il tempo di Valtteri Bottas - che in qualifica fece meglio di Hamilton - mentre Sergio Perez ha eguagliato quella prestazione.
DELUSIONE RED BULL Al fondo della classifica troviamo Haas e Alfa Romeo, motorizzate Ferrari e che già in Austria avevano mostrato un generale peggioramento rispetto all'anno passato, e la sorprendente Red Bull. La RB16 era molto attesa in questo weekend, tanto che Toto Wolff l'aveva addirittura indicata come favorita. Stupisce invece come, a differenza dell'Alpha Tauri che utilizza lo stesso motore, la vettura austriaca non sia riuscita a migliorarsi. Uno stop evidenziato anche dal risultato finale delle qualifiche, con Alex Albon eliminato al termine della Q2 e Max Verstappen solo settimo.
QUALIFICHE GP UNGHERIA, CONFRONTO 2019-2020
Pos | Team | Differenza |
1 | Racing Point-Mercedes | -2.732s |
2 | Williams-Mercedes | -1.446s |
3 | Alpha Tauri-Honda | -1.179s |
4 | Mercedes | -1.143s |
5 | Renault | -0.904s |
6 | McLaren-Renault | -0.834s |
7 | Ferrari | -0.269s |
8 | Haas-Ferrari | +0.139s |
9 | Red Bull-Honda | +0.277s |
10 | Alfa Romeo-Ferrari | +0.465s |