Il presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile, Mohammed Ben Sulayem, è stato criticato in una lettera scritta dai rappresentanti di Liberty Media e pubblicata dai siti britannici di BBC e SKY. L'oggetto della missiva riguarda un'affermazione del numero 1 della FIA risalente a ieri, 23 gennaio 2023, che commentava l'offerta (rifiutata) di una fondo di pubblico d'investimento arabo interessato a rilevare la Formula 1 per ben 20 miliardi di dollari. Liberty Media acquistò la serie da CVC Capital Partners a dai suoi azionisti nel 2016, pagandola 8 miliardi di dollari, e a tal proposito Ben Sulayem ha avvertito che un prezzo di vendita così alto potrebbe avere conseguenze negative per lo sport.
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LE PAROLE DI BEN SULAYEM ''In qualità di custode del Motorsport'' - ha affermato il presidente sui suoi social media - ''La FIA è un'organizzazione senza scopo di lucro ed è cauta riguardo ai presunti prezzi gonfiati fino a 20 miliardi imposti alla Formula 1. Si consiglia a qualsiasi potenziale acquirente di applicare il buon senso, considerare il bene superiore dello sport e presentare un piano chiaro e sostenibile, non solo un sacco di soldi. Il nostro dovere è considerare quale sarà l'impatto futuro per i promotori in termine di aumento delle tariffe e dei costi commerciali, e qualsiasi impatto negativo che potrebbe avere sui fan''. Basti ricordare come, dal 2016 in poi, le azioni del gruppo Formula Uno (FWONK) sono aumentate da 18,26 dollari a circa 70.
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LA RISPOSTA DEGLI AZIONISTI Nella lettera di risposta da parte degli azionisti, si ricorda, invece, come la FIA e la F1 abbiano firmato un accordo di 100 anni per i diritti commerciali della serie, ''assumendo impegni inequivocabili affinché nulla pregiudichi la titolarità, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti''. Secondo gli azionisti i commenti di Ben Sulayem ''interferiscono con tali diritti, il che è inaccettabile'', aggiungendo che l'implicazione che ''qualsiasi potenziale acquirente del business della F1 è tenuto a consultare la FIA è sbagliata''. ''Qualsiasi individuo che commenta il valore di un'entità quotata o delle sue controllate, in particolare affermando o sottintendendo il possesso di conoscenze privilegiate mentre lo fa, rischia di causare danni sostanziali agli azionisti e agli investitori di tale entità, per non parlare della potenziale esposizione a gravi conseguenze normative. Nella misura in cui questi commenti danneggino il valore di Liberty Media Corporation, la fia potrebbe essere ritenuta reponsabile di conseguenza''.
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DISACCORDO E che i rapporti non siano idilliaci tra i due massimi organismi dello sport, lo testimonia anche il disaccordo sul numero di monoposto in pista. Il presidente Ben Sulayem vedrebbe di buon'occhio l'introduzione di nuovi team, mentre il numero uno della FOM, Stefano Domenicali, ha affermato di non vedere la necessità che i concorrenti aumentino rispetto ai 20 piloti e alle 10 squadre attuali.