PREZZO DA PAGARE - La scorsa settimana, il team americano HAAS ha annullato il proprio contratto con il title sponsor URALKALI, una compagnia di fertilizzante russa il cui proprietario è il padre di Nikita, Dmitry. HAAS ha inoltre dichiarato terminato anche il contratto da pilota per il 22enne Nikita Mazepin, con la F1 e la scuderia che si dicono “scioccati e rattristiti” dalla guerra. Questa però è solo una piccola parte di tutte le azioni globali intraprese contro la comunità russa e che coinvogle anche eventi sportivi e atleti. Sergio Perez non è sicuro che la F1 abbia intrapreso la giusta via estromettendo Mazepin dalla griglia dipartenza del Mondiale 2022 a causa del conflitto tra Russia e Ucraina. “In un certo senso gli atleti russi stanno pagando per la guerra di Putin”, ha detto alla rivista spagnola Marca il pilota della Red Bull. “Non sono d’accordo con ciò, perché credo che gli atleti non siano responsabili per quello che il presidente russo sta facendo” ha aggiunto, esprimendo solidarietà con gli sportivi russi.
LA GERMANIA IMITA LA GRAN BRETAGNA - Ancor prima della decisione da parte della HAAS, la federazione automobilistica britannica aveva già annunciato il divieto per russi e bielorussi di gareggiare in Gran Bretagna, e dunque per la F1 a Silverstone, ed ora anche le autorità tedesche stanno seguendo questo provvedimento. “Vogliamo fare la nostra parte per aumentare la pressione internazionale sul regime di Mosca per far terminare la guerra immediatamente”, ha detto Wolfgang Wagner-Sachs, presidente dall’associazione tedesca del motorsport DMSB. In seguito ha anche aggiunto che: ''Lo sport normalmente dovrebbe costruire dei ponti, ma in questa situazione estrema creata dalla Russia, dei chiari segnali devono essere inviati agli aggressori”.
F1 2021, Dmitry e Nikita Mazepin (Haas F1 Team)
“NON FIRMIAMO” - Molti sono a sostegno dalle misure anti-Russia introdotte nello sport internazionale, tra cui la decisione della FIA di obbligare ogni pilota russo a firmare un cosiddetto “impegno del pilota”, promettendo di “solidarizzare con il popolo ucraino”. A riguardo di ciò, si è compreso come l’ex pilota AlphaTauri Daniil Kvyat si sia rifiutato di firmare il documento, come la motociclista di rally raid Anastasia Nifontova e il pilota impegnato nel WEC Roman Rusinov. “Lo sport dovrebbe essere al di fuori della politica”, ha detto Nifontova. “Il CIO e la FIA stanno costringendo gli atleti a prendere una posizione”. Rusinov è d’accordo con le parole usate dalla Nifontova: “Rifiuto di accettare le condizioni discriminatorie della FIA”. “Per il bene dei miei fans, dei miei compagni di squadra e per l’onore dello sport, non firmerò quel documento. Preferirei non correre affatto” ha detto, prendendo una forte posizione contro le decisioni della FIA. Tuttavia Mazepin ha dichiarato che è stata la HAAS ad aver “completamente ignorato” la sua volontà di accettare le condizioni poste.
SITUAZIONE DIFFICILE - “Sono combattuto” ha detto a Bloomberg il boss della Mercedes Toto Wolff. “È difficile per Nikita, che ha dimostrato di poter dire la sua in F1. Abbiamo sia russi che ucraini nel nostro team, e certamente non è facile per loro”. Il famoso commentatore olandese di F1 Olav Mol ha detto a Ziggo Sport: “Il padre di Nikita Mazepin ha alcuni contatti (con il regime di Putin, ndr), ma se tuo padre fosse nel torto in una guerra, lo saresti anche tu?”.