Solo uno stupido scherzo malriuscito e dalle conseguenze inaspettate. Si chiude con questa constatazione e l'assoluzione la vicenda legale che ha visto protagonista Jean Alesi. L'ex pilota della Ferrari era accusato di ''danneggiamento della proprietà altrui con mezzi pericolosi per le persone, commesso nell'ambito di un conflitto famigliare'' dopo che nel dicembre 2021 aveva lanciato un grosso petardo contro la finestra dell'ufficio del cognato, danneggiandola.
LE SCUSE DI JEAN Per questo episodio, il francese era stato arrestato il 20 dicembre del 2021, dopo che inizialmente era stato il fratello José a finire nei guai, in quanto proprietario dell'auto che era stata vista allontanarsi dal luogo dell'esplosione negli attimi immediatamente successivi. Nel corso del processo, Alesi si è scusato e ha cercato di giustificare quello che voleva essere un gesto goliardico: ''È stato un brutto scherzo. Mi scuso perché non ho mai vissuto una situazione così imbarazzante in vita mia. È stato idiota. Sono rimasto completamente sbalordito dalla potenza dell'esplosione. L'intenzione era quella di farsi una risata''.
LA REAZIONE DEL COGNATO L'ipotizzato conflitto famigliare è stato negato anche dalla parte lesa, tanto che il cognato ha ribadito di non avere alcun problema con Alesi. Nonostante ciò, ha deciso di presentare comunque la denuncia nel tentativo di recuperare il denaro speso per riparare la finestra danneggiata dal grosso petardo.
LA DIFESA DELL'AVVOCATO Curiosamente, l'avvocato dell'ex ferrarista - Thibaut de Montbrial - ha spiegato durante l'udienza che è tradizione di famiglia lanciarsi fuochi d'artificio durante le feste. Ha poi ricordato come in quel periodo ''Alesi era al settimo cielo per essersi ricongiunto con suo figlio dopo mesi di separazione a causa del Covid''. Lo stesso Giuliano, ex membro della Ferrari Driver Academy, era presenta al momento del fatto.
IL GIUDIZIO DEL PM Come riporta l'agenzia francese AFP, il pubblico ministero ha riconosciuto che si trattava di un brutto scherzo da parte di Alesi, che non vi era alcun elemento doloso e che l'ex ferrarista aveva già provveduto a rimborsare il danno causato. Per questo motivo, il vincitore del GP Canada 1995 ha potuto chiudere questa brutta parentesi con una piena assoluzione.