NORMA DIVISIVA La nuova direttiva tecnica della FIA che riguarda il problema del porpoising debutterà ufficialmente prossimamente, probabilmente nel GP Gran Bretagna, ma ha già diviso il paddock tra favorevoli e contrari. Agli antipodi ci sono ovviamente Red Bull e Mercedes, con Chris Horner che ha accusato neppure troppo velatamente la Federazione di aver assecondato le lamentele dei rivali e Toto Wolff che invece plaude all'intervento sulla questione.
SQUADRE DA PROTEGGERE Il boss della Mercedes ha spiegato il suo punto di vista a Motorsport.com, sottolineando ovviamente i problemi di sicurezza legati agli eccessivi rimbalzi delle monoposto a effetto suolo ritornate in F1 a partire da questa stagione: ''Penso che a volte in F1, dobbiamo essere protetti da noi stessi. Tutti inseguono le prestazioni. Non possiamo lasciare che siano le squadre a giudicare. E possiamo già vedere che i piloti che sono stati piuttosto espliciti riguardo al dolore e alla visuale offuscata, improvvisamente sono meno loquaci. Questo dimostra che tutte le squadre devono essere protette da se stesse tramite modifiche normative''. Un ragionamento simile è stato fatto da Kevin Magnussen, pilota della Haas, che sottolineava come fosse necessario un intervento della FIA come quello di un adulto in mezzo ai bambini.
PROBLEMA DI SALUTE Wolff ha aggiunto: ''Così come a molte squadre non piaceva il budget cap e hanno cercato di combatterlo, o di combattere i regolamenti che ritenevano controproducenti per i propri scopi, ora abbiamo una situazione figlia del modo in cui le auto hanno sono state progettate. Sono auto ad effetto suolo e, come hanno fatto le auto ad effetto suolo negli anni '80 e '90, queste auto hanno il porpoising. In misura maggiore o minore con i team, ma in realtà c'è un problema di salute con i piloti''.
LA RISPOSTA A HORNER Non poteva mancare un riferimento alle dichiarazioni di Horner. Wolff ha ricordato che tra i piloti che hanno sottolineato i rischi del porpoising ce n'era anche uno della Red Bull: ''Alcune delle squadre che sono davanti non hanno avuto il problema, ma anche i loro piloti ne hanno parlato coi media, come Sergio Perez. E non c'è un solo pilota là fuori che non abbia sentito dolore. Quindi questo è un problema di salute. E vedo una forte FIA che sta arrivando con i passi necessari''.