REBUS EXTRAEUROPEO La F1 ha comunicato questa settimana i primi otto appuntamenti della stagione 2020, su cui ha pesato come un macigno la pandemia di coronavirus. Si tratta di otto gran premi che si disputeranno tutti in Europa e tutti a porte chiuse, con il Red Bull Ring e Silverstone che saranno teatro di due gare ciascuno. L'ultimo di questi otto eventi è il GP Italia che si disputerà a Monza il 6 settembre, dopodichè il prosieguo della stagione rimane un'incognita. La situazione sanitaria in molti paesi sede di gara negli altri continenti e le difficoltà logistiche legate ai pochi voli e ai periodi di quarantena obbligatoria complicano i piani di Liberty Media per riuscire a completare un calendario che comprenda dalle 15 alle 18 gare.
HOCKENHEIM FAVORITA Dopo aver raggiunto il numero minimo di gran premi per rendere valido il campionato 2020, ora i vertici della F1 devono cercare di soddisfare lo status di ''Campionato Mondiale'' disputando gare in almeno tre continenti, oltre ad onorare i contratti con le tv incrementando il numero di eventi. La prima soluzione potrebbe essere quella di aggiungere ancora un paio di GP in Europa, lo scenario a cui guardano speranzose Mugello e Imola. La candidatura per un bis italiano c'è, ma in realtà è molto più probabile che la F1 opti per Hockenheim. Il circuito tedesco era già in lizza per entrare nei primi otto appuntamenti, nel caso in cui non si fosse riusciti a correre a Silverstone. Confermata la gara britannica, spostata ad agosto quando verrà tolta la quarantena obbligatoria imposta dal governo Johnson, Hockenheim è ora in pole position perché garantirebbe alla F1 la possibilità di correre quantomeno in un'altra nazione, evitando così il bis in Italia. Il tutto senza considerare gli aspetti logistici e di strutture che rendono più appetibile il circuito tedesco a quelli nostrani.
SOCHI AL POSTO DELL'ASIA Il secondo appuntamento in entrata sarebbe ai confini dell'Europa, sulle sponde del Mar Nero. Il GP Russia era inizialmente in programma a fine settembre a Sochi, inserito tra le gare asiatiche di Singapore e Giappone. Proprio guardando ad Est, l'Asia potrebbe restare chimera per quest'anno: a Singapore, così come a Baku, è impensabile che si possa correre un gran premio cittadino a porte chiuse, mentre Suzuka resterà irraggiungibile se il Giappone continuerà a impedire gli arrivi dall'Europa e dagli Stati Uniti fino al marzo 2021, così come imposto al momento. Inoltre, anche il Vietnam si è chiamato fuori: una gara in autunno sarebbe troppo vicina all'appuntamento 2021, previsto in aprile. Oltre a veder confermato il proprio slot, Sochi potrebbe quindi addirittura raddoppiare, proprio come accadrà per Silverstone e Red Bull Ring. Il circuito si sposa perfettamente a questo scenario, con gli hotel raggiungibili addirittura a piedi e nessun problema nella chiusura della zona dello stadio olimpico al pubblico.
JOLLY INDIANAPOLIS Correre a Sochi non risolve però il problema di avere gare su tre diversi continenti. Oltre all'Europa, la F1 può contare con certezza sul Medio Oriente: Abu Dhabi ha confermato la disponibilità a disputare il gran premio conclusivo della stagione, mentre il Bahrain vorrebbe non solo recuperare la gara persa a marzo, ma raddoppiare anch'esso. Senza Asia e Oceania, con Melbourne che ha già dato l'arrivederci al 2021, rimane l'America, dove però non mancano le incognite. Brasile e Messico hanno dichiarato di voler mantenere i loro gran premi nelle date previste a inizio novembre, ma le due gare si dovrebbero disputare a San Paolo e Città del Messico, metropoli in cui la situazione legata al coronavirus è al momento preoccupante. Restano gli Stati Uniti, con l'appuntamento di Austin: il Circuit Of The Americas, però, sta vivendo una difficile situazione finanziaria legata allo stop delle attività in pista. Anche negli USA la pandemia di Covid-19 è tutt'altro che sotto controllo, ma i campionati NASCAR e IndyCar sono in rampa di lancio con eventi a porte chiuse. Così, se Austin dovesse rinunciare, a salvare non solo il GP Stati Uniti ma anche la catalogazione di ''Campionato Mondiale'' per la stagione 2020 di F1 sarebbe Indianapolis: il mitico catino americano ospiterà la 500 Miglia il 23 agosto e due gare sul circuito interno a giugno e inizio ottobre, rendendosi così disponibile per un GP autunnale di F1. Con Hockenheim, Sochi (due volte), Indianapolis, Bahrain (due volte) e Abu Dhabi, il calendario raggiungerebbe l'obiettivo dei 15 gran premi, con sempre la speranza di poter aggiungere qualcuno dei gran premi attualmente in dubbio.