BOSS MERCEDES Sono stati grandissimi rivali in pista, Michael Schumacher e Norbert Haug. I due si sono sfidati tra la fine degli anni ’90 e la prima metà dei 2000, nell’epoca delle grandi battaglie tra la Ferrari dei record e la McLaren-Mercedes. Uno era il pilota di riferimento dell’epoca, l’altro il grande capo motorsport della casa di Stoccarda, sempre al fianco del nemico pubblico numero 1 dei tifosi della Rossa, Mika Hakkinen. Poi si sono anche sfiorati, stavolta con la divisa dello stesso colore argenteo, tra il 2010 e il 2012, negli anni del poco fortunato rientro del Kaiser in F1 con il team factory di Brackley. Adesso proprio l’ex boss ha parlato del rapporto con Michael, ipotizzando quello che sarebbe potuto accadere senza quel tragico incidente sulle nevi di Meribel nel dicembre 2013.
F1, Norbert Haug stringe la mano al grande rivale Michael Schumacher
IL PERFETTO MANAGER Intervistato dalla rivista tedesca Auto Motor Und Sport, Norbert Haug ha spiegato come Schumacher avesse tutte le caratteristiche per incarnare il perfetto team principal di una scuderia di Formula 1: “Sarebbe stato il perfetto top manager e credo che, fuori dalla macchina, non avrebbe ottenuto meno successi di quelli che ha portato a casa come pilota. Nel suo sviluppo come persona e professionista, non è stato meno veloce e talentuoso che nella sua carriera da pilota. Parlava un inglese perfetto ed era in ottima forma fisica, ma anche intelligente e pieno di energie”.
F1, Michael Schumacher e Norbert Haug (Mercedes) nel 2012
PIENO DI ENERGIE Oggi sessantottenne, Haug è stato anche tra gli scopritori di Michael nelle categorie giovanili, con la carriera del campionissimo lanciata proprio da Mercedes nei primi anni di gare nel mondo endurance: “Come pilota era estremamente affamato di successi ma anche di conoscenza, e questo lo portava a informarsi su tutto, ad andare nel profondo delle cose. Michael era anche molto empatico, riusciva a creare grandi rapporti con i meccanici e i ragazzi del team, li motivava e conosceva persino le date dei compleanni chiedendo a tutti di parlargli delle proprie famiglie. Sarebbe stato un manager fantastico”. Lasciata la casa di Stoccarda alla fine del 2012, Haug si è poi dedicato a progetti paralleli nel mondo automotive ma anche all’attività originaria come giornalista.