Il periodo del “We Race As One” e dei piloti F1 che, capitanati da Lewis Hamilton, si inginocchiavano davanti alla griglia di partenza a sostegno del movimento anti-razzista Black Lives Matter, non è mai stato così lontano. E proprio adesso che il cerimoniale che porta verso lo spegnimento dei semafori dei GP non prevede più un momento istituzionalizzato per i messaggi sociali, nell’arco di pochi giorni il tema è tornato con prepotenza sotto la luce dei riflettori. Dopo lasospensione del giovane di casa Red Bull, Juri Vips, colpevole di frasi razziste e omofobe nel corso di una diretta Twitch in cui giocava a Call of Duty insieme al compagno di team (e coinquilino) Liam Lawson, adesso è Nelson Piquet a essere finito al centro delle comprensibili polemiche.
Nelson Piquet
PIQUET CONTRO HAMILTON Sotto la lente d’ingrandimento ci sono infatti le dichiarazioni dell’ex pilota brasiliano, tre volte campione del mondo F1, pronunciate nel corso di un’intervista risalente allo scorso autunno, durante il weekend del GP del Brasile a Interlagos. In quel caso, Piquet senior aveva commentato con i soliti toni duri la manovra di Hamilton su Verstappen alla curva Copse di Silverstone, apostrofando più volte Lewis come “neg*etto”. Al di là del legittimo giudizio tecnico sull’incidente – il brasiliano, che è anche il padre di Kelly, la compagna ufficiale di Max Verstappen, ha ritenuto il sette volte iridato autore di una manovra premeditata e scorretta – si tratta ovviamente di un epiteto inaccettabile. E le sue parole, inizialmente passate sottotraccia, sono tornate in auge proprio in questi giorni, a un anno dall’incidente e a più di sei mesi dall’accaduto, riprese da alcuni media locali e rapidamente rimbalzate in Europa.
F1 GP Gran Bretagna 2021, Silverstone: Lewis Hamilton (Mercedes) e Max Verstappen (Red Bull)
LA CONDANNA DELLA MERCEDES Immediata la reazione da parte della Mercedes, a cui è seguita anche la presa di posizione ufficiale da parte della Fia e della Formula 1. “Condanniamo – si legge sugli account social del team campione del mondo Costruttori in carica – nel modo più duro possibile l’uso di un linguaggio razzista o discriminatorio di ogni tipo. Lewis ha guidato gli sforzi del nostro sport per combattere il razzismo ed è un vero campione di diversità in pista e fuori. Insieme a lui, condividiamo la nostra visione di un motorsport diverso e inclusivo, e questo incidente sottolinea quando è di fondamentale importanza la scelta di continuare a impegnarci per un futuro più luminoso”.
F1 GP Canada 2022, Montreal: Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1)
LA REAZIONE DI FIA E F1 Non è mancata neppure una ferma replica da parte di Fia e F1, che hanno sottolineato come la figura del sette volte campione del mondo meriti rispetto. “La Fia – si legge sull’account Twitter della Federazione – condanna ogni linguaggio e comportamento razzista e discriminatorio, che non può avere spazio né nello sport né nella società. Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Lewis Hamilton e supportiamo totalmente il suo impegno per l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione nel motorsport”. “Il linguaggio discriminatorio o razzista – aggiunge la F1 sui propri canali social – è inaccettabile in ogni sua forma e non merita spazio nella nostra società. Lewis è un incredibile ambasciatore per il nostro sport e merita rispetto. I suoi sforzi instancabili per incrementare la diversità e l’inclusione sono una lezione per molti di noi ed è qualcosa in cui, come Formula 1, intendiamo impegnarci”.
It’s more than language. These archaic mindsets need to change and have no place in our sport. I’ve been surrounded by these attitudes and targeted my whole life. There has been plenty of time to learn. Time has come for action.
— Lewis Hamilton (@LewisHamilton) June 28, 2022
LA RISPOSTA DI LEWIS “È molto più che una questione – ha invece twittato lo stesso Hamilton dopo aver ironicamente ripubblicato il cinguettio di un fan che diceva “E se Lewis semplicemente scrivesse ‘ma chi ca**o è Nelson Piquet?’” – di linguaggio. È invece proprio una vicenda legata a un assetto mentale arcaico che abbiamo bisogno di cambiare e che non può avere spazio nel nostro sport. Sono stato circondato da quest’atteggiamento per tutta la mia vita e c’è stato abbastanza tempo per imparare. Adesso è arrivato il momento di agire”.