LAVORO FONDAMENTALE PER IL 2022 In vista della prossima stagione, l'eredità più pesante che la Ferrari può lasciare alla nuova monoposto è il motore, dato che a partire dal nuovo anno lo sviluppo verrà congelato per tre campionati. Per questo motivo a Maranello si lavora alacremente attorno alla power unit, nettamente migliorata rispetto al 2020 ma ancora non a livello dei rivali di Mercedes e Honda. Una versione più potente del propulsore, che dovrebbe quasi azzerare le differenze, è attesa già per questo autunno.
LE VERITA' DEL GP ITALIA A sottolineare l'importanza di questa novità è stato il team principal Mattia Binotto, dopo che il Tempio della Velocità di Monza ha confermato le deficenze dell'attuale power unit: ''A Monza abbiamo avuto la conferma che alla Ferrari mancano 20 cavalli dal motore Mercedes della McLaren. Abbiamo perso la maggior parte del tempo nell'ultimo tratto prima della Parabolica, con una perdita simile sul rettilineo del traguardo. La mancanza di prestazioni si nota anche in fase di ripartenza e di sorpasso''.
OBBIETTIVO ISTANBUL In casa Ferrari questo deficit non ha certo sorpreso: ''Non si è trattata di una novità per noi - ha aggiunto Binotto - Stiamo lavorando a pieno ritmo su un'evoluzione del motore che vogliamo portare in pista il prima possibile quest'anno''. L'obbiettivo è far debuttare la nuova power unit nel GP Turchia di inizio ottobre, su un tracciato che presenta lunghi rettilinei in cui si può verificare la bontà dell'evoluzione. Gli ostacoli da superare sono però molti: ''Dobbiamo essere autorizzati a trasportare i materiali, perché si tratta di materiali pericoosi. Quindi non si tratta solo di sviluppare il sistema ibrido, ci sono molti altri aspetti che devono essere affrontati. Sarà il prima possibile'' ha concluso il team principal del Cavallino Rampante.
F1 GP Italia 2021, Monza: Valtteri Bottas (Mercedes) tiene dietro Charles Leclerc (Ferrari)
DIFFERENZA QUASI AZZERATA Riguardo questa nuova evoluzione, il guadagno è stimato in 10-15 cv, un bell'incremento che porterebbe il motore Ferrari a un soffio da quello Mercedes, ritenuto il propulsore di riferimento al momento, tanto da finire anche al centro di qualche sospetto.